VITA SCOLASTICA
Quando sta per arrivare la fine dell’anno scolastico in
Australia, le scuole (specialmente le scuole secondarie) e
tutti coloro che sono coinvolti nella vita dela scuola
(studenti, insegnanti, genitori e servizi di appoggio) si
trovano in mezzo all’organizzazione per concludere l’anno
educazionale. Ci sono le prove finali, studi di ricerca e
compiti scritti, esami ed una vera varieta’ di giudizi
sull’andamento generale della scolaresca e della scuola,
espressi obiettivamente o soggettivamente. Tutta questa
attivita’ risulta poi in rapporti, certificati, riconoscimenti
speciali, profili, le attivita’ di fine d’anno e poi le vacanze.
L’intensita’ di questo periodo di fervore scolastico risulta
piu’ facile soltanto grazie al pensiero che le giornate sono
piu’ lunghe, che il lavoro per l’anno corrente e’ quasi alla
fine e che la stagione delle vacanze e’ imminente!
‘In lieu’ e’ una frase usata nei cerchi scolastici per riferirsi
all’obbligo dell’insegnante di prendere un’altra classe
quando i suoi studenti del livello maggiore se ne sono
andati… a sedere per gli esami scritti o per andarsene ad
un impiego delle vacanze. Teoricamente questo tempo
libero dovrebbe essere usato per le valutazioni del lavoro
scolastico o per la programmazione e l’organizzazione
per le classi dell’anno seguente!
‘Ethos degli esami’ ci fa ricordare che la tecnica usata per
esaminare gli studi fatti durante l’anno crea un ambiente
tutto particolare!
Siccome ho passato la maggior parte della mia vita a
scuola, prima come studente e poi da insegnante, e’
ovviamente comprensibile che io abbia un buon numero di
poesie che si riferiscono all’educazione scolastica, ai
ragazzi, ai colleghi, ai sentimenti, alle mancanze ed ai
successi… e molto, molto di piu’!
La scuola e’ un villaggio di attivita’ nel mezzo della
societa’… e’ il luogo dove i genitori affidano la loro prole
ad educatori professionisti… in un certo senso, questo e’ il
posto dove l’imparare occorre continuamente durante gli
anni della piu’ grande formazione dell’individuo.
La necessita’ base per ogni studente e’ la sua curiosita’
per imparare e per comunicare con gli altri.
E’ il dovere della scuola di assicurarsi che tutti i coinvolti
provvedono un ambiente sicuro per fare questo con gli
altri.
S’intende che gli ideali non sempre vengono raggiunti e la
scuola puo’ essere un luogo molto difficile per chi non
riesce ad amministrare tutte le situazioni e le richieste fatte
in questa microscopica comunita’. ‘Campanello di scuola’
fa ricordare la precisione militare adottata dalle scuole per
mantenere in ordine ed in tempo il proprio programma
scolastico. ‘Scuola nuova’ ed ‘In classe’ dimostrano alcune
difficolta’ quando un insegnante comincia il suo lavoro
pedagogico in una scuola secondaria. ‘Un dolce
pomeriggio’ e ‘Luccichio di speranza’ toccano su alcuni
positivi che si trovano nella vita giornaliera in un ambiente
scolastico.
Il Professore pedante
Mio piccolo professore,
tu sei un pappagallo.
Sei una colomba
che vola nel mondo.
Sei una cicogna
che si tira i giovani
su una strada pedante
che porta ai maiali
di papà poltrone.
A che serve
A che serve
rimanere qui in silenzio
a guardare stupidamente
un uomo che parla
e che non dice niente.
Io non l'ascolto,
io non lo capisco.
Allora, perchè rimanere qui?
Io non lo so,
io non lo saprò mai.
Un giorno io capirò
che quell'uomo lì
si guadagna la vita parlando
di cose irrelevanti
alla vita di tutti i giorni.
Ma degli uomini come quello là
hanno fatto di me
quello che sono oggi.
Mi hanno insegnato
a guardare oltre ad essi:
a guardare le stelle brillanti
dei miei sogni di bambino.
Un giono egli sarà niente
come me e te.
Un giorno sarà soltanto
un'anima che si risparmierà
di parlare guardando il silenzio.
A che serve questo ciclo stupido
che fa continuare questa vita
inutile, futile?
Intanto sempre ci saranno
uomini che parleranno
e gli altri che ascolteranno.
Ma a che serve rimanere qui
con questa gente muta,
con della gente che vorrebbe
essere al di fuori
a respirare l'aria naturale
di questo giorno d'autunno.
Allora... e adesso
Anni, cambiamenti, mensa, campus,
estranei, lezioni, amici e tu
è tutto quello che ho nella mia stanza
quando, insieme a me stesso e
leggendo Farrago* sul tappeto,
vedo l'ambizione, le guerre e l'apatia.
Bel Farrago! Che stronzate!
Poche lettere, amare e dolci,
tanta politica, poche parole
sul sesso, lo sport e la religione!
Guarda! Pensa! Giudica!
Soprattutto, ama te stesso.
Stai in pace... con l'apatia!
* Notiziario degli studenti
all'Università di Melbourne
Apatia, eloquenza silenziosa,
tu sei cresciuta vecchia e saggia con me.
Adesso una scrivania, la carta,
la bic... e le memorie! Ogni volta
che lascio la mia mente correre da me,
vedo tutti voi davanti ad un tortino
di carne e patatine... una pollastrella,
un coltello... una pollastrella,
una forchetta... una pollastrella,
un aeroplano di carta, lettere
di molti colori e caffè'.
Oh no, amici miei, amate il momento!
Amate il presente, perchè vedete,
domani... domani sarete come me!
Scuola nuova
Hai una biro?
Non ho carta.
Dov'è la riga?
Ho perduto il mio quaderno!
I miei libri sono a casa.
La mia borsa e` stata rubata.
Tu non finisci mai di dir questo,
studente!
Quando crescerai?
Impara a fare quello che tutti
devono fare...
essere indipendenti.
Liberati dalle scuse
e fai parte del mondo,
il mondo degli adulti
dove le scuse costano tanto
e l'ignoranza non è una scusa.
Cresci presto... impara come
imparare... ascolta... ascolta...
siediti... siediti... studiaaa...
Ah, che noia...
essere adulti!
In classe
La mia classe è chiassosa.
Gli studenti sono incivili,
potresti dire che sono immaturi.
Che cosa debbo fare?
Lasciarli crescere selvaggi,
senza dimostrare rispetto
a coloro vicino a me?
Qual'è la soluzione
quando sono così cattivi
e si scagliano abusi
l'un l'altro, davanti a me!
Dovrei punire?
O non devo neanche
farmi questa domanda?
Il mondo è nero o bianco.
Non ci sono colori.
Gli studenti sono irriverenti.
Tu devi mostrare i denti,
l'unico modo...
l'unico modo...
Luccichìo di speranza
Finalmente un luccichìo di speranza.
Chiara nel quaderno
del mio studente è la verità.
Non è il mio compito di forzare
l'imparare, ma soltanto di guidarlo!
Per penetrare l'oscurità
hai bisogno di luce... una luce
che brilla con calore
da dentro.
Termina la tirannia dell'ignoranza.
Comincia un mondo di pace...
una pace che ci irraggia da dentro
le nostre proprie esperienze positive.
A condividere queste con gli altri tramite
la realizzazione del nostro potenziale.
Attraverso l'adempimento di se stesso
non c'è la gelosia degli altri,
ma un apprezzamento del contributo
degli altri per l'arricchimento
dell'intera comunità.
Un dolce pomeriggio
Un dolce pomeriggio d'invemo
ci sedemmo là nella sala
dei professori.
Comprai dei cannoli
e delle paste tutte italiane:
e voi portaste i biscotti,
le caramelle e le patatine
secche.
Ci sedemmo tutti insieme
al tavolino sulle poltrone
e Carolina era seduta
1ì per terra.
Ci scambiammo alcune parole
mentre voi tutti eravate 1ì
un pò impacciati di quell'atmosfera
un pò straniera.
Son queste le prime esperienze
di qualcosa nuovo, e ce ne sono
così poche a scuola!
Forse sarebbe meglio vivere
insieme per alcuni mesi,
per conoscerci meglio
in momenti come questo
dolce pomeriggio d'inverno.
Campanello di scuola
Il campanello suona,
un altro periodo comincia.
Ci muoviamo a questo suono.
Il nostro tempo passa
in un ambiente contratto.
Ci sono dei momenti quando
vogliamo volare via:
per rompere questa monotonia,
questa vita di rigidità.
Viaggiare attraverso
il Nullabor o è forse
la Savana dell'Africa.
Guardare il cielo e le colline
da una montagna nel Katmandu.
Bere dell'acqua fresca
da una cascata nel Queensland.
Viaggiare per le città degli USA.
O potrebbe esserci la possibilità di lavorare
in un'attrezzatura marina per l'olio nel W.A.*
O essere il direttore della BHP**
soltanto per una settimana?
O scambiare posto con il Primo Ministro?
Cambiare la propria abitudine, a volontà,
come cambiare i canali
del tuo televisore.
Questo campanello continua a suonare
ogni cinquanta minuti, precisamente,
per attirarci di nuovo nel suo lembo.
*Western Australia
** Broken Hills Proprietary - Compagnia Australiana
L'ethos degli esami
Da una stanza quiete io vedo
quattro bandiere sventolare nel vento
del tabellone degli Azzurri.
Le cime degli alberi sembrano
come nuvole verdi in contrasto
con le nuvole grigie del cielo di sopra.
Qui e lì degli alberi alti di eucalipto
e gli appartamenti superiori di un grattacielo
(verso il lato di Parkville della Sydney Road)
si frammescolano con i tetti
di quelle costose case vittoriane
in mezzo ai pali elettrici delle vie sottostanti.
Il vento fa dondolare le bandiere
proprio come fa con le onde del mare;
ma l'unica cosa che rompe questo silenzio
e il rumore incessante dei ventilatori.
A volte incontro gli occhi
di coloro che hanno bisogno di qualcosa...
ma è quiete... come non li ho mai
visti tutt'insieme prima di adesso;
sono preoccupati, volenterosi di far bene,
in un'atipica atmosfera tesa.
È quel periodo dell'anno!
In lieu
In lieu
significa "invece di",
significa un altro posto.
Può essere come una ricompensa:
se hai insegnato alla tua classe tutto l'anno
e quella classe se n'è andata,
tu prendi un'altra classe.
In lieu
ti mantiene in addestramento,
ti aiuta ad incontrare dei nuovi studenti.
Cosí quando tu pensi di essere libero
"in lieu" ti dá l'opportunità
di non fare quello che hai
cercato di fare tutto l'anno.
In lieu
mantiene alto il morale del Ministero.
Aiuta a risparmiare la moneta
ed assicura che tutti gli insegnanti
sono doverosamente occupati!
In lieu
è come un "ciao"!
Ti saluta la mattina.
Ti fa la giornata felice pensando:
"Perbacco! Incontrerò delle vecchie facce oggi!"
"Che bello"! Le nostre meravigliose
classi degli anni 8 o 9 o 10 !"
In lieu
occorre durante quel periodo pacifico
dell'anno quando le classi degli anni 11 e 12
stanno facendo gli esami!
E tutte le altre classi sono silenziose!
In lieu
e` un piccolo pezzo di carta
che ti vien dato con gentilezza,
come un dono, da conservare
per qualche ora della giornata!
A tutti piace in lieu.
È un piacere camuffato
come un dovere.
Volontariato
In questa burocrazia
c'è spazio per tutti.
Si può fare questo
o quello in ogni ora,
in ogni stagione.
C'è sempre qualcuno
che non fa niente
mentre ce n'è un altro
che è ambizioso
di entrare nel circolo
degli eletti. E per questo
lo fanno fare a sue spese,
nel suo tempo.
La cosa e` facile. Se vuoi
andare sulla piramide
devi far vedere
che il da fare
non ti affatica...
che la tua lealtà
va al lavoro... e non
alla famiglia o
alla ricreazione!
Il tuo futuro è assicurato
se non ti dispiace di fare
il volontariato.
Non ho scelta
In questa classe
non tanto grande,
così quieta
quando sono solo,
ho visto passare
tante facce
che adesso neanche
ricordo più.
C'erano i buoni
insieme ai cattivi.
Adesso dove sono?
Son cambiati?
Certo. Così è la vita.
Ma io cosa faccio
ancora qua?
C'è tanta vita
là fuori passato
quel parco di erba
tutta verde.
Forse ho tanto da fare
ancora in questa stanza?
È questo il mio lavoro?
Starmene qui a sorvegliare,
ad aiutare o ammonire,
ad insegnare?
Ma se sono pochi quelli
che vogliono veramente
imparare!
Invece là fuori potrei
dirigere, comandare
farmi strada nella società?
Oppure fallire, provare,
trovare il minimo di felicità.
Qui mi sento
come un acrobata
che cammina sulla fune
fra due grattacieli in città.
Non oso guardare ai lati,
ma cammino diritto
e mi bilancio.
Vocazione
Tutto appare rumoroso,
eccitante, ma noioso.
Sempre lo stesso con questi
studenti che non vogliono
far niente di quel che voglio io.
Ognuno vuole la libertà
di agire, di fare, di conversare
di altro e non di quello
che si dovrebbe fare.
Io voglio che parlino
quest'altra lingua,
che la leggano spesso
e volentieri, che la scrivano
quasi quotidianamente,
che la amino.
Ma no! Per loro è soltanto
un'altra materia fra le tante
che hanno scelto per evitare
altre cose che gli interessano
anche di meno della lingua
italiana!
Però il briciolo della speranza
è sempre presente. Perchè
l'insegnante sa che il seme
può rifiorire in altri tempi,
in altre primavere.
Ed anche quando penso
che abbia fallito, con il passar
del tempo quest'esperienza
a volte porta dei frutti veramente
inaspettati! Così è la natura
di questa mia professione,
di questa mia vocazione!
Arrivederci, Professor
Hamer!
Ohimè! L'uomo è qui
davanti ai suoi pari!
Guardando indietro lui può solo vedere
il fiume di studenti, colleghi,
genitori, cittadini ed altri
su cui ha lasciato il suo indelibile marchio!
Chi non si ricorderá del Professor Hamer
per il suo linguaggio fiorito,
la ricchezza della sua espressione e,
soprattutto, per la precisione e il genio
con cui cesella ogni nota,
ogni discorso, ogni lettera!
Non è sempre quello che dice
che ti sorprende... è il modo in cui
si esprime che ti sbalordisce.
Quando si presenta nella tradizione
di un " Churchill " o " Dante " o, forse,
"Omero"... (quest'ultimo deve esser
stato un parente distante...).
A Princes Hill ha la reputazione
di essere un uomo di lettere.
Nella tradizione del "filosofo"
è schietto nelle sue opinioni...
non ha paura dell'ira degli uomini
perchè sono soltanto mortali!
Dalla legge prende la sua posizione:
a molti pranzi non ha
resistito alla tentazione di divorarsi
una buona quantità di fragole
e gelato cosparsa con
avvocati e signore amiche.
Per gli ultimi diciott`anni a questa scuola
ha indossato la toga di letteratura e storia
mentre nascondeva il vero se stesso
di uomo di lingue e musica.
Sa mettere qualche motivo insieme,
sa parlare qualche lingua...
inglese, olandese, francese, tedesco...
un pò d'italiano, spagnolo, svedese...
non dimentichiamoci le sue letture
in latino e greco antico.
Emile si distingue nella sua comprensione
dell'uomo universale rialzandosi al di sopra
del bigottismo dello sciovinismo.
Tratta gli uomini e le donne senza paura
o favoritismo... non è conosciuto
per la sua umiltà, ma poi tutti
abbiamo qualche difetto o più.
La mentalità del prurito
C'era una volta una squadra di piccioni
che si dava la mano tenendosi i bottoni.
Uno diceva: "pizzicami qua",
l'altro voleva una manina là.
Sentivano un prurito sotto le ascelle.
A volte lo sentivano anche sulla pelle.
Andavano in giro con la penna in mano
per sondare un fenomeno veramente strano.
Avevano sviluppato questo brutto prurito
che doveva essere per forza guarito.
I fumatori incalliti li volevano tutti trasferiti.
Quelli che continuavano dovevano essere
puniti.
Non era ancora arrivato Carnevale
ma il prurito era già quasi generale.
Allora per democrazia fecero un consiglio
per dare ai fumatori la tana del coniglio.
Cioè quella piccola stanzetta
al lato della sala d'aspetto.
La morale è questa qua: quando
qualcuno non ti va, trova una scusa
per muoverlo di là.
Il prurito generale
Ti ricordi quel prurito generale
quando ci volevano fregar la stanzetta
con la scusa della politica del fumare?
Ora senti questa qua...
quella stanzetta non l'abbiamo più
ed i fumatori li hanno buttati
addirittura fuori della scuola!
Noi adesso andiamo su e giù
per le scale come degli angeli.
Ed, i fumatori, come dei lebbrosi,
si radunano in gruppetti
nei viottoli e per le strade
via dal nostro vicinato.
Li vedi tirare in su il fumo
dalla bocca che respira
l'aria inquinata di città.
La morale è questa qua:
alcuni vanno in su
ed altri vanno in giù.
Tuoni e lampi
In un calmo periodo di pranzo
quando a scuola si giocava,
faceva caldo il tempo,
la pioggia era nell’aria.
Poi improvvisamente tuoni
e lampi nella distanza fecero
tremare la quiete del giorno.
Accettammo la pioggerella
che cresceva piu’ fitta finche’
scoppio’ un altro tuono grosso
seguito da frustrate di fulmine.
In mezzo a questa atmosfera,
i nostri studenti gridarono,
strillarono ed urlarono
come se stesse arrivando
l’ultimo giorno del giudizio.
Gli eventi naturali, che portano con se’
elementi di pericolo, intimidiscono
gli umani, che sono metereopatetici.
Noi reagiamo e cerchiamo di verificare
nella nostra memoria i racconti
di vittime colpite da fulmini omicidi
o crollati morti impauriti del potere
di uno schioppo di tuono.
Anche la nostra fauna, che aveva reagito
a questo fenomeno, era tutta innervosita.
I cani abbaiavano, i gatti miagolavano
e correvano lungo le grondaie dei tetti
della scuola, e gli uccelli s’acquettarono.
La temperatura del tempo d’autunno porto’
un ultimo respiro della sua giovanile
personalita’
ai nostri studenti i quali furono assediati
da questo magico concerto all’aperto!
Le vere materie a scuola
Dicono che a scuola
si studiano tante materie:
lingue, matematica, storia,
geografia, scienze, arti,
musica, educazione fisica.
Ma io vi dico che queste
sono solo tante, tante scuse.
Le vere materie che si studiano
le vedo molto molto differenti.
Lo studente deve seguire
il sistema...ed obbedire.
Deve sottomettersi alle autorità,
deve confrontarsi con gli adulti
che lo vogliono controllare.
Deve incontrare gli altri studenti
per socializzare e per adattarsi
o anche per lottare e vincere,
per imporre la propria volontá.
O essere la vittima di abusi
da quegli adolescenti primitivi
che ancora mancano di civiltá.
Le vere materie le impari presto
dopo le prime giornate in classe
quando devi restare seduto
e non puoi fare ció che vuoi.
E quando nei corridoi o negli spazi
aperti, o in palestra o sul campo
giochi sei solo e senza amici
devi sopravvivere usare l’ingegno,
i tuoi veri mezzi a disposizione
nella tua prima vera societá.
E l’insegnante dove sta?
Impariamo
Impariamo ogni giorno qualche cosa.
Che c’é il sole che riscalda la terra,
che porta la luce su ogni cosa.
Che c’é l’oceano, il mare, il lago,
il fiume, il ruscello e le pozzanghere,
che ci sono i pesci di tante specie.
Che c’é il vapore che riporta l’acqua
lassú nel cielo dove si forma l’arcobaleno,
ma anche le nuvole, la pioggia e la neve.
Impariamo che c’é il ghiaccio
sui monti alti, ma anche il profumo
dei fiori, l’erba fresca, gli animali.
Che tanti pastori vivono all’aperto
quando d’estate le lucciole brillano
nella notte sotto le stelle e la luna.
Impariamo adesso qualche cosa
sugli umani che vivono al mondo,
quelli che si vogliono bene.
Quelli che aiutano e sorridono,
che non vogliono far la guerra,
che cercano sempre la fratellanza.
Impariamo ogni giorno insieme
a portare ad ogni persona, alla gente,
il conforto, la concordia, il benessere.
Impariamo infine che l’umanitá,
che é fragile per natura nell’infinitá,
ha soltanto tanto tanto bisogno di pace.
Scuola e TV
Vogliamo creare una scuola civile:
cioe’, vogliamo che tutti siano gentili.
Vogliamo avere il piú della liberta’:
amiamo quando gli altri sono cortesi.
Vogliamo insegnare in un ambiente
collaborativo dove gli studenti
sviluppano la propria disciplina.
Vogliamo che gli studenti non lottino
fra di loro, che non gridino
o sgridino o si comportano male.
Vogliamo vedere una buona atmosfera
dove ogni persona puo’ fare quello
che lui/lei vuole: (non dimentichiamo
il nostro ideale di uguale opportunita’).
Quando gli studenti si comportano bene,
capisci che ogni ragazzo puo’ fare
quello che vuole, che ogni ragazza
riesce a fare quello che le piace.
La ragione per questo progresso
nel comportamento degli studenti
si puo’ attribuire alla Televisione.
Essi la seguono piu’ attentamente
di quanto fanno con noi insegnanti
che siamo presenti in classe!
Ascolta come parlano gli studenti
di questa grande educatrice: ognuno
segue il proprio programma favorito,
di cui parla con grande interesse e rispetto!
Noi siamo stati rimpiazzati da un istruttore
piu’ importante! Ma noi, insegnanti,
non tralasceremo di reclamizzare
la nostra presenza ed influenza nelle scuole!
Cosa dobbiamo fare? Trovare una soluzione!
Forse dovremmo usare le nostre immagini
di maestri per andare in onda,
per comunicare con i nostri studenti,
siccome essi sono piu’ disposti
ad ascoltarci quando noi non siamo piu’
la’ in classe fisicamente, di persona!
E’ un nuovo insegnamento virtuale,
senza emozioni! Se vuoi veramente
insegnare in questa era virtuale devi
essere disposto ad affrontare la realta’
di una nuova didattica telematica,
visiva, obiettiva! Tu, insegnante, avrai
un impatto maggiore su coloro
che vogliono veramente ascoltarti
o eliminarti con un clic di bottone
per accendere o spegnere la Televisione!
E’ cosi’ vero!
I tuoi occhi sono la finestra
della tua anima. Si’, questo e’ vero,
specialmente quando uno dei miei studenti
evita il mio sguardo, quando guarda
ai lati o gira gli occhi in su, nell’aria!
Questo mi dice che lui non e’ aggiornato
con i suoi compiti, che a lui non importa
questa materia, che si trova soltanto
in questa classe per riscaldare la sua sedia!
Io gli domando di guardare nei miei occhi
e lui capisce che non puo’ evitare
i suoi obblighi, le sue responsabilita’!
Non puo’ dare scuse o muoversi nel suo seggio.
Adesso appare stupido trovare nuovi modi
per guardarci; perche’, ahime’, i nostri occhi
si sono incontrati, e adesso lui sa la verita’,
lui sa quello che deve fare!
Ancora non sembra sicuro.
Non c’e’ via di scampo!
Tutto questo e’ successo perche’ nel profondo
dei suoi occhi c’era una parte della sua
anima che mi diceva che lui non sapeva di
meglio, che lui era ancora troppo giovane,
immaturo!!!
Se sei fortunato di incontrare la tua anima,
finalmente fai la conoscenza con il tuo te
stesso che puo’ fare meglio, che puo’ essere
grande, che puo’ fare bene ed avere
successo.
Via, provaci!!!
Azzeccate questa!
Non fatemi fermare il vostro imparare,
aprite il libro alla pagina corretta.
Non fatemi fermare la vostra lettura e,
quando siete annoiati, conversare e parlare.
Non vi dimenticate di scrivere una cartolina
dal nostro posto favorito nella citta’ di
Melbourne
o dalle onde dell’oceano a Lorne,
o i Dodici Apostoli, o Warrnambool!
Non fatemi fermare
di aprire i vostri libri.
Non fatemi fermare
di fare le revisioni!
Non fate che io vi dica
cosa fare in Italiano.
Voi sapete come si dice:
‘Ciao, buongiorno ed arrivederci !”
I vostri amici sono dappertutto
e li vedrete a Lygon Street bere un caffellatte
o scambiarsi un bacio o due!
Seduti si raccontano le storie del nonno o
nonna
e la loro meravigliosa cucina e molto buon
vino,
e le cotolette con insalata e un gelato al
cioccolato.
E buon appetito. Grazie. Altrettanto.
Non fatemi fermare
di aprire i vostri libri.
Non fatemi fermare
di fare le revisioni!
Non fate che io vi dica
cosa fare in Italiano.
Voi sapete come si dice:
‘Ciao, buongiorno ed arrivederci !”
Non mi dite che un giorno andrete
in Italy. Non credo che volete andare
su una gondola a Venezia o visitare
la Torre di Pisa o camminare sulle discese
del focoso Vesuvio o cantare su un antico
palcoscenico a Siracusa o camminare sul
Gianicolo di Roma, al tramonto!
Non fatemi fermare
di aprire i vostri libri.
Non fatemi fermare
di fare le revisioni!
Non fate che io vi dica
cosa fare in Italiano.
Voi sapete come si dice:
‘Ciao, buongiorno ed arrivederci !”
Voi non conoscete bene l’Inglese.
Pensate che e’ abbastanza!
Percio’ non mi dite che non volete imparare
una seconda lingua – peggio per voi!
Mi avete detto che potreste sviluppare
due lingue in bocca, trovereste difficile
mangiare gli spaghetti: potreste arrotolare
una lingua nella forchetta e ingoiare l’altra
nella gola! Ma tanti auguri lo stesso.
Impara, impara, impara!
Non fatemi fermare
di aprire i vostri libri.
Non fatemi fermare
di fare le revisioni!
Non fate che io vi dica
cosa fare in Italiano.
Voi sapete come si dice:
‘Ciao, buongiorno ed arrivederci!”
Tre ragazze della mia scuola
Tre giovani ragazze vicino al loro deposito
stanno tirando fuori i libri per la classe.
Conversano, ridono e sono contente
perche’ sono giovani e non si preoccupano.
Nous chantons tous les matins
quand notre professeur vient par ici.
Nous voulons qu’il nous regarde
parce que nous sommes ses favories!
Ma l’insegnante e’ preoccupato
perche’ e’ in ritardo per la sua assemblea
di classe. Lui passa camminando lestamente
attraverso il corridoio gremito e sorride loro
dicendo: bonjour, mes jeunes filles!
Nous chantons tous les matins
quand notre professeur vient par ici.
Nous voulons qu’il nous regarde
parce que nous sommes ses favories!
Per attrarre l’attenzione del professore
le tre studentesse decidono di cantargli
una canzone. La loro serenata e’ adesso
ben conosciuta per tutta la scuola
e si canta cosi’...
Nous chantons tous les matins
quand notre professeur vient par ici.
Nous voulons qu’il nous regarde
parce que nous sommes ses favories!
Colpetti di freccette
Osservate i sentimenti di uomini
appartati dalle regole della legge.
Vedete quegli istinti nel greggio
giocare i giochi della sopravvivenza.
Che resistenza c’e’ quando lo spirito e’ vivo!
La’ va lo stiletto meschino degli amiconi che,
come streghe nella notte, rimuginano
sulla pentola nera della discordia,
traendo delle pozioni di veleno
e, con i loro cucchiai, le buttano sulle effigie
di uomini nelle loro rimanenze mortali.
Il Corpo puo’ soffrire il dolore e la rabbia,
ma lo spirito si alza ad un enorme grido di:
“Vendetta! Vendetta! Vendetta!”
Poi vedi quegli amiconi con il loro spirito
nudo, gonfiato, galleggiare nello spazio
come i mongolfieri di Montpellier!
Au revoir! Adieu!
Fine dell’anno
Vengono ogni anno a mucchio
e, come furie, prendono tutto
e lasciano, come foglie
su un albero d’autunno.
La’ rimango, desolato e solo,
mentre aspetto l’arrivo
di un’altra stagione.
“ Io sono il tronco che resta indietro
per ricordare, per valutare l’esperienza.
Mentre loro se ne vanno, mai piu’
per ritornare in questo stesso anno,
in questo gruppo di classi e di attivitá!”
Nella Regione di Lake Mungo
Le ossa della gente
che vive nella Regione di Lake Mungo
sono state la’ per 60,000 anni.
Le ossa della gente
infossate nelle dune di sabbia
della Regione di Lake Mungo ci danno
la chiave della storia degli aborigeni.
Nelle dune di sabbia
della Regione di Lake Mungo
c’e’ uno scheletro.
“ Io sono uno scheletro
nelle dune di sabbia
della Regione di Lake Mungo.
Quando le mie ossa erano piene di carne,
io vivevo questa terra,
bevevo l’ acqua
ed ascoltavo le storie
dei miei avi dai miei vecchi.
Andavo a caccia, raccoglievo i frutti
e pescavo, io camminavo in giro
con il mio gruppo e vedevo le lucertole,
gli emu’ ed i canguri.
Il mio amico Mulwala
dipingeva in una caverna
il nostro eroe ancestrale,Bunjil
ed i suoi ‘dingo’. Mindeye,
il serpente dell’arcobaleno,
aiuto’ nella creazione
delle nostre montagne e degli alberi,
dei nostri fiori e delle vie di acqua.
Abitavamo nella nostra terra
aspettando il cambiamento del tempo.
Abitavamo con la nostra gente
sapendo che Madre Terra
un giorno ci avrebbe riportato
nel Mondo del Cielo dei nostri avi.
Vivevamo, amavamo,
io sono ora morto
cosi’ voi potete vedere
quale ‘kulin’* una volta
apparteneva alle terre
della Regione di Lake Mungo**.
* Gente
** Nord di Mildura, Victoria
Il fuoco degli aborigeni
Dicono che ‘Fuoco’ erano Alfa e Beta Centaura,
le due stelle lucenti lassu’ nel Mondo del Cielo
dove due giovani fratelli, Kanbi e Jitabidi,
vivevano in un campo vicino alla Stella del Sud.
Durante una carestia in quella parte dell’Universo,
tutti gli eroi celesti del Tempo dei Sogni cercarono
rifugio in diversi pianeti della Costellazione.Questo
e’ come Kanbi e Jitabidi arrivarono in Australia.
In questa terra di megafauna dove i diprotedoni
vivevono a lato dei grandi possum, emu e canguri,
i due nuovi arrivati fratelli trovarono il cibo
abbondante ed i loro accendini, alfa e beta, utili.
Un giorno durante una caccia i due accendini che erano
stati lasciati indietro nel campeggio diventarono molto
annoiati, cominciarono a rincorrersi e si accesero... e
causarono un incendio, forzando tutti gli animali fuori.
Potete solo immaginare quanto furono felici gli aborigini
quando i loro cacciatori uccisero le bestie con le frecce!
Kanbi e Jitabidi erano invece annoiati per la fine del gioco
e cosi’ mandarono Alfa e Beta subito indietro nel Cielo!
Oggi queste stelle lucenti accesero la mia fantasia,
ma per i ‘kulin’ della mia zona e tutti gli altri aborigeni, il fuoco
e’ fratello e sorella, e’ leggenda e simbolo sempre presente
nella Cultura: aiuta la caccia, la cucina, ballare e vivere!
La Storia
C'é l'ha chi la racconta.
C'é dentro chi se la racconta.
C'é anche chi e' riconosciuto.
C'é chi ha la simpatia degli altri,
chi ha realmente fatto qualcosa in piu'.
Chi ha semplicemente scritto
dei versi... a volte un'enciclopedia!
Ci sono poi i vari angoli
del prismo dei fatti.
C'é anche dentro
chi non ha fatto niente!
O chi ha immaginato troppo.
Percio' ivi dentro si trovano
anche le illusioni e le delusioni
di chi pensa d' aver fatto
ma in realta' non ha...
La Storia e' come
la si racconta
e chi la racconta.
La Storia e' importante
per gli importanti...
Pero' la Storia e' di tutti.
Bellezza incantevole…
e letteratura!
Arte, letteratura,
film, cassette,
video, DVD
danno a tutti
un senso della bellezza
della vita.
Gli umani provano
e progrediscono sulla gloria
di quel che c’e’.
Tutta questa informazione e
comunicazione offrono
avvicinanza, compagnia,
felicita’.
L’arte e la letteratura
non hanno prezzo!
Soltanto domandatelo
al mio tipografo!