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The accidental writer by Tom Padula – 2008/9

It was February 1968 and I was sitting at one of the tables on the first floor of the Baillieu Library at the University of Melbourne, next ...

Chapter 1 - Amica Poesia Vol.1

Dove nasce la poesia?


Mi disse " Le scrivi ancora?"

riferendosi alle mie poesie.

Me lo chiese non tanto per curiosità

ma più per incoraggiarmi

su questa strada intrapresa

tanti anni fa.

"E cosa ti dà questa poesia?",

mi domandano.

"A dir la verità" rispondo,

"mi ha fatto sempre compagnia".

È sempre nata, questa poesia, quando

meno me l'aspettavo: in posti visitati,

fra la confusione delle attività,

a volte nella riflessione, spesso

la sera o di notte, in vacanza

o durante il lavoro giornaliero,

su un tram o anche in macchina!

Insomma questi sono pensieri

diretti ad inquadrare qualche sapere

per renderlo visibile. La poesia

nasce dappertutto... come l'amore.

Tom Padula - Amica Poesia

Insegna Publishers - Page 2

Volume 1 25/8/09 12:20 PM Page 37



Creatore


Domina il momento

con la parola e la penna.

Fatti strada sulle righe

del quaderno.

Nella tua fantasia

tu incontri tante cose

e tanta gente.

Dagli un ambiente

da sogni.

Se lo meritano!

È un mondo tutto tuo,

effimero.

Non sognare oltre

i tuoi limiti.

Fai il costruttore

di situazioni di vita.

Lascia che i tuoi personaggi

vivino!

Fai sentire loro

il calore della vita

con tutte le sue contraddizioni.

Ogni tanto

muovili dai loro posti,

proprio come fanno i dirigenti

con i loro dipendenti.

Sii un dio

nel mondo che hai creato.

Non essere nè tanto logico

nè tanto bravo... anzi

a volte fai il cattivo.

Rispetta il tuo creato.

Continua a levigarlo

finquando può stare solo,

come un'opera d'arte.

Sii soddisfatto.

Poi cerca altrove.



La Pioggia e lo Studente


Scende un diluvio di pioggia

mentr'io con la mia penna

faccio dei versi.

È tardi, ma la volontà

e la passione di creare mi spinge

a scrivere qualcosa che rimarrà

con me per sempre.

La pioggia cade sul tetto sonante;

continua, sicura di sè,

senza riguardo del vecchio vagabondo

che gironzola per la città.

Non pensa che un bambino

possa svergliarsi, pauroso...

e che la mamma s'alza...

gli dà un bacio e lo conforta dicendo:

"Dormi. Non c'è nulla

da temere, ci sono io."

Essa continua non interrotta,

non curandosi di questi uomini di terra.

Li sovrabbonda, li allaccia a sè:

è essa che comanda...

non c'è nulla da fare...

non la si può fermare.

Però essa non pensa, ma è capace

di parlare:

rompeggia sul tetto, s'infuria, s'acqueta,

s'infuria di nuovo più forte, incessante...

s'arrabbia: non può entrare

nella stanza dello studente che,

soddisfatto e sicuro, scrive.

Infatti egli pensa ad essa

ed al suo scendere ritmico

che lo circonda e lo incoraggia

e che muove la sua mente a pensare:

l'uomo è piccolo e senza importanza

nell'eternità delle cose,

ma, nella sua piccolezza, egli crea...

È un piccolo dio tutto solo

che fa da sè, per sè.

È un animale pensante

che s'inorgoglisce della sua capacità.

La natura è niente di fronte

a questo piccolo dio: egli è grande

perchè è piccolo... e lo sa.



Ispirazione Muta


Manco d'ispirazione.

Non so che fare.

Sto qua sdraiato sul tappeto.

Penso.

Non riesco a mettere le mie idee insieme.

Che fare? Scrivo. Non viene...

La mia mente s'è chiusa in se stessa.

Voglio scherzare con la fantasia:

Tutto è brutto. Non ha senso.

Viene giù l'idea a poco a poco.

Si trasforma.

Diventa viva. Che bello! Fumo.

Non so, che farò?

Quanto è brutto!

Che cosa?

Non dubitare.

Bravo! Guarda! È bella!

La poesia perfetta. Dove?

Stupidaggine. Si? Perchè?

Quei bei tempi.

Musa dove sei?

Il ritratto nel cielo di ogni uomo, si?,

che si trasforma.

Cambia.

No.

Si`, quel ritratto vuoto.

E poi... sì, si riempie...

Che cosa?

Si riempie con un bambino...

un abbozzo.

E allora?

Quel bambino cambia con il tempo.

Guarda!... Diventa ragazzo.

Spiegare la trasformazione...

Come?

Beh insomma? Diventa uomo, vecchio.

Sparisce dal ritratto.

Un altro prende il suo posto.

La stessa fine.

Mettere insieme queste idee...

ma come?

L'ispirazione manca.

Saprò concretare il mio volere?

Una poesia perfetta, scolpita nei tempi.

Ah si`, scolpita, eterna...

Si`. Il ritratto scolpito da un autore.

Bello veramente!

Il ritratto.

Si`.

La vita.



Il Piccino del Poeta


Nell'aria fresca della primavera

gli uccelli volano liberi

come lo spirito del poeta

che solca l'eternità

profumata di vita.

I fiori sbocciano presto al mattino,

mentre la brina li bagna d'amore.

Sono belli i petali

quando i primi raggi del sole

li tingono di nuovo.

La notte sparisce.

La pace ascolta il mattutino;

la gente a poco a poco

si desta, s'alza, va.

È tutta una vita che cresce,

e la speranza si colma

nel cuore dei giovani che cantano

il rallegrare degli uccellini.

I primi raggi del sole

attraversano la finestra del bambino,

e cantano le rondinelle mentre fanno

il nido ai piccini

sotto i balconi e le grondaie.

Il contadino cammina,

la massaia fa il pane,

la dolce campana della Chiesa Madre

chiama la gente a Dio.

Se ne vanno i sogni della notte,

ritorna la gioia del vivere

col primo chiamare del mattino.

Il tempo se ne va...

il poeta non dorme la notte,

un angelo lo chiama a tavolino

chè la Musa gli è vicina.

Lui ricorda quegli anni lontani,

sente la gioia nel cuore,

la sente vicino... ed allora

si desta quel piccino

che tanti anni or sono

aveva la testa sul cuscino

mentre la Primavera

suonava lieta con l'alito

pieno di vita.



Consiglio


Mi disse: "Scrivi quando sei contento.

Le tue poesie sono un po' tristi."

Gli risposi: "Uno scrittore tende a scrivere

quando è un po' giù di morale!"

Però il mio amico aveva ragione.

Tanto la felicità è dà coltivare

quanto il dolore e la tristezza.

Le emozioni sono tante...negative

e positive...e tu, poeta, dovresti

conoscerle un po' tutte! Specialmente

perchè si va dall'alto in basso

a secondo come ci sentiamo.

Scrivi quando sei fuori

a vedere posti e persone nuove.

Scrivi sull'amicizia e i tanti individui

che ti vogliono bene. Scrivi dei tuoi

successi e delle tue soddisfazioni,

quando hai fatto una buona azione.

Scrivi di coloro che ti fanno piacere

e di quelli che sono veramente buoni.

Scrivi un po' ogni giorno ovunque ti trovi.

Dai questo tuo dono alla vita. Scrivi

sul tempo e le cose, sui fatti di tutti.

Non discriminare. Includi gli uomini

e le donne, i bambini e gli anziani,

gli animali e la natura

e poi tanto, tanto di più.

Apprezza il positivo

e dona il tuo ottimismo

come un bocciolo di fiore.



La fantasia mia


Un giorno sì lontano nel passato

con i ragazzi della mia fanciullezza,

ricordo aver avuto un caro amico

che sempre accanto a me si divertiva,

fedele ai miei sogni di bambino.

Quest'era la fantasia che, instancabile,

abbelliva i giorni miei con visioni eterne

d'un mondo più felice, ove l'universo,

le stelle ed anche Dio si toccavano

per mano in compagnia. E, dove c'era,

in una valle fiorita tra i monti,

una grande moltitudine di gente,

che accompagnata dalla melodia divina,

cantava e ballava allegramente

nella felicità più assoluta.

Ora son cresciuto.

Però il mio compagno più fedele

lo trovo ancor vicino il giorno intero...

ed è per questo

che adesso, quando sono solo,

in tempi di tristezza o d'allegria,

mi fermo d'incanto a fissar il vuoto...

e chiudo gli occhi

e cerco altro nella mente...

perchè le cose umane non mi vanno

quando ho in testa un mondo

più felice ed attraente.



La benedetta filosofia


Perchè in questa primavera

non sento più il canto tant'amato

degli uccellini liberi nel cielo

e dei fiori tutti profumati?

Ora l'estate è già venuta,

ed io, dimentico della primavera,

mi son scordato dei sogni miei.

E guard'io dietro e sento solo

le voci mute dei tanti nel passato

che domani saranno dimenticati.

Sarà la vita mia un sogno in più?

O sarà essa un albero fiorito,

ch'un giorno, quando l'inverno sì lontano

farà cadere le calde falde della neve

si riposerà sotto il manto bianco

e ricorderà con soddisfazione

ch'egli ha lasciato alla gente

la sua benedetta filosofia



Speranza


Con tanta nostalgia e tanto amore

vedo la stella mia brillare ancora

lassù in quell'oscurità tanto attraente!

L'uomo, come una barca in mezzo al mare,

si dibatte e rema verso la sponda,

sì ferma e lontana laggiù all'orizzonte.

E, quasi sempre, la barca si dondola

sulle onde del gran mar... contenta,

senza meta: come un bambino cullato

dalla mamma, che serena, gli canta

una dolce melodia... la ninna nanna.

Ma, a volte, qualche barca più pensosa

viene sconvolta da tempeste, fortune

ed uragani di gioia.

O tu barca, o vita mia!

Non lasciare questo spirito senza meta

finchè non abbia tra tanta oscurità

lasciato un po' di calore all'umanità.

Continua a dondolare in mezzo alla fortuna,

e poi, dopo le sponde, fai sentire il rumore

del tuo passato moto, a quel tempo sì gioioso,

ed ora per sempre rallegrando le eterne gote

di quella gente che vive ancora nella società.



Speranza di Poeta


Oh musa bella,

oh tempo mio mortal

risvegli in questo cor

ch'ha tanto amato

l'alito poeta,

le note musicali

di quella corda amata.

Or alzo al ciel

questa preghiera

muta,

questo vano piacer

d'un fugace, che osa

guardar nell'infinità

quell'anima immortale

di mortale.

Oh musa mia

fammi compagnia

in notti insonni,

in giorni di bisogno!

Offro a te

un mondo d'allegria,

pien di fantasia,

ch'ha per compagnia

un bicchier colmo

di vin di casa mia.

M'ispirerò di cose

ch'a me fanno gusto,

e ti farò sentir la pompa

di quel maestro nostro, che

nella storia di duemila anni fa,

scrisse sul papiro,

della gioventù perduta,

quell'enigma famoso

ch'ancor oggi la gente

disputa.

Vorrò fra l'altro

parlar di questo posto

ai posteri nostri.

Dir lor, con grazia ed umiltà,

ch'è una fregatura

il parlar altrui

quando il pensier nostro manca;

la grandezza di chiunque sia

è un prodotto della vanità

che va cercando lode...

e l'orgoglio se la gode.



Poesia


Non c'è più sicura via

all'allegria che la certezza

d'aver per compagnia

la bella voce

di quest'amica mia!

Sentir soave le note

alimentar le corde sonore

dell'intelletto mio,

ch'ogni tanto si degna

a farmi sognar di poesia.



Consolazione


Di questo mi consolo

ogni qualvolta io scrivo

su questa carta rigata.

Che qualcosa pur rimane

se tu racconti dei fatti veri

che succedono per la strada,

ovunque sei!

Che nel cercare la realtà

su carta scritta, trovi a volte

un senso vero della vita.

Ti sembra che lo scritto poi

ti adorna di un pensiero,

un ricordo, un qualche cosa.

E nel vedere i grandi scritti

dei poeti di molti secoli fa,

dal Dante, all'Ariosto, al Leopardi,

ti rendi conto che la vanagloria

ti porta un po' ovunque con la fantasia.

Però se ci pensi ancor di più

tante son le ore ben passate

insieme al tuo animo, amico mio.

E scopri che nel fermare le tue idee

in precisi pensieri che poi levighi,

tu sei proprio un avventuriero,

un viaggiatore seduto a tavolino.

E da questo punto fermo, tu miri

il tuo binocolo sulla natura umana

o sui sentimenti o su temi svariati.

Non dire agli altri con parole sonore

tutto l'amor che senti nel tuo cuore

perchè le righe scritte parlano chiaro,

come si vede nel fondo di un ruscello.

Chi sei non lo nascondi a nessuno

perchè quando fai l'introspezione si vede

apertamente quel che hai di dentro.

Ho cominciato a scrivere queste righe

senza sapere dove andavo con la penna.

Forse lo scrivere è come passare

per una foresta oscura di alberi con chiome

che non fanno passare i raggi del sole.

Però è bello rivedere quel che hai detto

un po' per curiosità e un po' per simpatia

perchè 'sto passatempo, amica mia,

ce l'hanno quelli che sognano di giorno!



Curiosità


La curiosità

mi ha portato a te:

per vedere se ti potevo

parlare. Non lo faccio

per amore, o amicizia,

ma soltanto per curiosità.

Se solo potessi

fermare questo momento

di stranezza, di scoperta.

Vedo il tuo bel viso,

il tuo ben formato corpo

ma non posso vedere

il tuo "io" che appartiene

a te ed a nessun altro.

Cosa penserai

di questo strano momento?

Non lo saprò mai.

Perdona la mia audacia

ma dovevo incontrarti

perchè tu sei stata

la mia ispirazione.



Valorizzato


Ti senti nel tuo cuore

un senso esilarante

di chi ti fa sentire

veramente tanto grande.

Tu sapevi che erano

buone le cose che scrivevi.

Era il tuo passatempo

e per gli altri anche un dono.

Adesso hai la conferma

che un po' del tuo lavoro

te lo hanno apprezzato...

e ha fatto un bel furore.

Sei fortunato d'aver avuto

delle circostanze a tuo favore.

Ringrazia tutti coloro

che ti hanno dato onore!



Il poeta resta


E l'uomo impara

e sogna sempre

mentre la vita

lestamente se ne va.

E la speranza cresce

con il passar del tempo

chè son più belli

i sogni della realtà.

Gira la ruota infatti,

fa il girotondo.

Crescono i bimbi,

i vecchi se ne vanno.

Però il poeta resta

ancor fra tutti e brilla

come le stelle nell'oscurità.



Il Signor dei Secoli


Corri veloce, o tempo fugace.

Ma perchè, perchè porti via con te così presto

le poche gioie degli esseri senza resto?

Perchè non rimani un momento

co' mortali che vivono contenti?

Però, o tu, che vivi anche dopo il passar

del sole all'occidente, dimmi se le passioni

de' mortali cambiano l'ideal dell'occhio umano.

Dimmi se l'alba dopo l'ombra della notte

riporta a fresco le gioie e le speranze

del passato ch'or dorme sotto il cipresso.

Stendi la tua mano nella vita

e ricorda lor che vietato è il pensar ancor,

il calor della stella caduta in grembo

a quel piccino del mio cuore.

Fai fiorir le mie parole d'una volta

nel seno a qualcun che ama ancora

il dolce canto d'un uccellino antico

che spiega la sua voce all'infinito.



Io non so niente di poesia


Non l'ho vista mai,

non la conosco,

non l'ho incontrata.

Nessuno me ne ha mai parlato.

Adesso ecco qua

che finalmente uno

mi vuole insegnare:

aprire la porta

alle mie emozioni.

Ed io cosa faccio?

Resto qui seduto

e penso perchè mai

anch'io non provo

a scoprire quel che penso

o sento o faccio.

Scrivendolo

forse un giorno

lo potrò dare

ad un altro



La suonata


C'e' nel mondo

una chitarra che suona

nella mente degli artisti.

Non suona per tutti

questa chitarra singolare

ma solo per quelli

che la sanno far suonare.

O voi bambini

che vivete adesso

non vi dimenticate

d'impararla perchè

nel mondo d'oggi

non si suona

se non in gruppi

e voi soli siete.

Fatela suonare

qualche volta

negli amorosi prati

della bella primavera!

E se la natura

non vi ascolta,

non ve ne infischiate troppo,

ma fate alzare

il vivo suono

della chitarra

che palpita nel cuore

dei poeti!



Lo vedi tu?


Ognuno sa.

Ognuno fa.

Tutti ascoltano

e guardano.

Tutti parlano

e fanno.

E' questa la storia

di ogni giorno.

Ma tutto finisce.

E poi tutto si ripete

in altri luoghi

in altri tempi.

Il vedere

questo cammino

da vicino è cosa

veramente interessante.

Lo vedi tu?



Alla musa rinchiusa


Ho chiesto alle stelle

stasera di estendere

il lor sorriso su di me.

Esse m'han guardato

dolcemente e poi m'han

detto di no! Cosa vo'

far io con le stelle?

Cosa posson loro

dare a me?

Sento in me un fuoco spento

che in vano ha cercato

un fiammifero per accendere

di nuovo le gioie, quei pensieri

d'amore. Ma è meglio

star solo stasera a pensar

ai miei dolci amori d'un giorno

che cieco giocavo col fuoco

che il vento accresceva.

Oh mia cara musa,

che sei da tanto tempo

rinchiusa, esci di nuovo

all'infuori per far rivivere

ancora lo spirito dei fiori.



A chi si sente poeta


Cerca nel tuo animo

le belle emozioni vive

che vanno oltre la rima

e la numerazione delle sillabe.

Non farti intimidire

da coloro che vorrebbero...

ma purtroppo non possono,

soffrono che gli altri sentono...

Non farti calpestare da chi

non sa o non può fare.

Da colui che si auto elegge...

critico della bella poesia.

È questi colui che la respinse

che riconosce solo i classici

perchè non vuole apprezzare

coloro che vivono nel presente.

E poi quando c'è un po' di successo,

quando il da fare prende forma,

lui commenta, analizza, s'intrufola

nelle riviste, cerca d'insegnare a chi ne sa!

E da lontano gli puoi fare un tuo sorriso

perchè tu sei il poeta, il vero creatore,

perchè tu ti accompagni la vita

con la tua vicina e amata poesia!



E la parola fu incarnata


E la parola

si fece spazio

tra le altre arti

con il suo suono

articolato, da attori

sensibili al suo significato.

E fu ricevuta lei,

parola cenerentola,

come una principessa

che fino ad adesso incompresa

restava appartata e non curata.

Il forte scandito richiamo

dell'animo e del sangue,

nelle vene di coloro che sentirono

e sentono la poesia delle cose

e dell'esistenza giornaliera,

fu innalzata sul palcoscenico nostrano.

Un altro filone di spettacolo, fra i tanti,

in cui i poeti hanno avanzato

il loro capitale di parole dell'animo

inumidato per quest'occasione,

all'insegna della parola incarnata

sullo scheletro culturale italo-australiano.

Scritta la notte del 10 Giugno 1995



Sempre lei


E lei mi disse:

"Sempre con questa poesia!"

Ed io risposi:

"Dici bene. È vero!"

La poesia nasce qui dentro

quando meno me l'aspetto.

È come una brezza d'aria

fresca che ti porta

la felicità.

La poesia, quella vera,

quella dell'animo,

non si può donare.

Anche se la potresti vendere

non ci sono soldi al mondo

che la possono comprare.

La poesia è bella,

come la gioventù.



Ricca è la poesia


Oggi ho riletto

delle mie poesie

ad un mio caro

collega, poeta.

Mi ha sorpreso

il fatto che anche

dopo tanti anni

la mia poesia

è ancora fresca

come quando la scrissi

tanto tempo fa.

In essa mi ritrovo,

mi faccio compagnia,

mi abbandono ai ricordi.

Mi appaga tutto il tempo

ad essa devoluto.

La poesia è ricchezza

personale.



Quel Che Sentiamo

La poesia (non me lo dire)


e' tutta qua tra le righe

di autori sconosciuti,

magari in altre lingue

e tempi diversi.

La poesia non e' rima,

ne' soltanto le belle parole...

La poesia e' il sentimento

dietro ad ogni verso,

e' il peso della saggezza vissuta,

della felicita' incontrata,

dell'amore conosciuto.

La poesia e' uno sbocco

che viene dal cuore per chi

sente il bisogno di comunicare,

magari con se stesso!

La poesia ci circonda

come l'aria che respiriamo,

come il cibo che noi mangiamo,

come il vino e l'acqua che beviamo.

La poesia e' tutto quel

che noi sentiamo...



Dono Di Dentro


Cos'e' che noi possiamo

donare di noi stessi agli altri?

Che cosa abbiamo nel bagaglio

delle nostre valigie piene di esperienze,

di contenuti, di idee espresse

e tante, ma tante altre sommesse?

Quando ci chiediamo dove possiamo

noi trovare la felicita', la soddisfazione...

Sicuramente sentiamo nel nostro intimo

la presenza di quella umanita'

che vibra fuori della nostra esistenza

come una massa da conoscere...

per farci conoscere meglio.

Si', l'atto di donare, di fare per gli altri

e' la necessita' di sentire le varie reazioni

a volte positive, in altre negative,

che il nostro operato acquista fra la gente.

Le intenzioni sono sempre buone?

E' quello chi gli altri hanno

veramente di bisogno? O e' quello

che tu vuoi, per poi imporre

sugli altri le tue preferenze,

i tuoi modi di fare!

La nostra creativita' ci insegna

a volte tante cose varie...che

normalmente ci sono escluse

durante la vita quotidiana.

Quando vogliamo dare dobbiamo

imparare a riflettere su quel

che diamo e perche'... In quello

che gli altri di noi in verita'

hanno bisogno per rendere la loro vita

piu' ricca, piu' varia e piu' piena

di felicita'. Quando noi vogliamo

dare, dobbiamo imparare a sentire

di ricevere in modo uguale

lo stesso che noi doniamo.



Il Bilancio Del Dare


Se offendi, dovresti essere offeso.

Se ti offendono dovresti imparare

ad offendere... Questo e' il naturale

bilancio dei sentimenti...

E' necessario essere

chi sa ricevere senza dare

e sa dare senza ricevere...

La vera grandezza la troverai

nella tuo propria vera umilta'

di accettare o donare con dignita'.



Illuminismo


Lavoriamo.

Diamo piacere

e giochiamo.

Cerchiamo

la verita’.

Diciamo bugie.

Siamo diversi.

Rimaniamo separati.

Scopriamo

gli altri.

Li troviamo

simili, ma

non proprio!

Guardate la differenza.

E’ difficile

a rispettare.

Preghiamo

per illuminazione!



VIVIAMO ADESSO


A volte la vita si presenta molto negativamente. Le cose

sembrano che succedono cosi’. Noi prendiamo il vivere

passivamente.

Pero’ c’e’ una soluzione per cambiare la noia dell’essere

di ogni giorno. Possiamo rivedere il mondo molto piu’

positivamente. Possiamo trovare in esso la gioia per

vivere, per risvegliare e ricaricare il nostro spirito, per

condividere la nostra felicita’ e compagnia con gli altri.

L’arte del saper ben vivere richiede una certa giovinezza

nel nostro approccio a tutta la nostra esistenza. Abbiamo

bisogno di una salubre filosofia. In ‘Cosi’ e’ per me’ c’e’

una conferma per il bisogno di un’attitudine positiva.

‘Felice Risveglio’ sgombra le catene del sognar di giorno e

della contemplazione a favore delle risate e delle feste.

Gli edonosti sono i vincitori ne ‘Il vino di Bacco’… Lascia

indietro le tue preoccupazioni, non pensare al futuro.

Divertiti ADESSO! ‘La ricchezza del vagabondo’ celebra

il nostro spirito libero. In questa poesia si ammira la

liberta’ del vagabondo per la sua abilita’ di godersi la

compagnia di belle donne, del vino e della caccia alla

felicita’.



Il Vino di Bacco


Ce' una fontana di vino abbondante

che scorre allegramente in un bosco

che io ho scoperto un giorno per caso

per tutti coloro che sono compagnoni.

I miei amici ed io ci raduniamo li' sovente,

con boccali di terracotta, per attingere,

con avide mani, il rosso divino.

E beviamo...pensando soltanto

al momento e non a cose

che sono immortali.

E cantiamo...in quel luogo,

facendo gloriosa baldoria:

"Nel Giardino della Cuccagna

la vita e' sempre bella,

e noi ce la godiamo tutta

facendo un gran bordello.

In vita non sbagliamo

se pensiamo alla fortuna,

alle donne, alle canzoni,

e certamente al vino buono.

Amici venitel Stringiamoci tutti

attorno a questa fontana di Bacco

cantando, ballando, bevendo

e mandando i dolori in malora."



Felice risveglio


Un sussurro da lontano col vento

di tremule parole e detti oscuri,

tra le ombre delle stelle buie,

gridava, muto, nello spirito mio

che, vagabondo aveva scordato

la sua dolce amante che fu.

Guardavo il ramoscello nudo,

le tenebre ed il cielo blu,

e la vita cantar con la gioventù.

Ma ora, sonnolento o vivo,

di guardar le stelle

non mi sento più.

Divertimenti, scherzi e marachelle,

canzoni, balli a compagnia

fan ora parte della vita mia.

Che passato! Che futuro!

Il momento fuggente è possente

perchè sorgente di sole e di pioggia,

di nebbia, d'uragani e di pace.

Dimentico di travagli e di dolori

corro veloce sulle strade cittadine,

e felice rido con le ore mie terrene

e con le belle che mi fanno compagnia.



La ricchezza del vagabondo


Vanità di ricchezze sconosciute,

pensieri d'illusioni sperdute.

Ma cosa fa il vagabondo felice

che si è liberato dalla schiavitù di Plutone?

Dorme d'un sonno profondo

con sogni di perpetua libertà

in mezzo a zingare baccanale

che vivono in estrema povertà.

Attorno ad un fuoco scintillante

ruzza con le belle sconosciute

dimentico del passato e del futuro

in spensierata curiosità.

Poi il suo mondo si confonde

nel rosso di un bicchiere

come fa il danzatore

in mezzo ad una schiera.

Scordato è il ricco signore

nella sua poltrona dorata,

scordato è quel tempo passato

dell'avidità senza gioia.

Son calde le stelle brillanti,

son calde le dolci boeme;

è buono il bicchier profumato,

è buono il sapore antico.

La maga da vicino gli dice:

continua la tua felicità.

E lui continua gioioso a ruzzolare

col tempo che fine non ha.



Cosi' e' per me


Il giorno nell'alba

si presenta a festa.

Tra il chiaro e scuro

vedo sparir ogn'ombra.

Indietro a me ti lascio,

o tacita notte, un sogno.

Un giorno lontano vedrò

il tuo principiar nel mio riposo.

Nel frattempo la mia vita

alla vita porgerò in dono.

Le stagioni tutte

amerò ogni momento.



Scrivere di notte


Mi trovo di nuovo davanti a questa carta bianca. Così

seduto a questo tavolino della mia cucina. Lo faccio

spesso questo capolino perchè il mio dormire mi viene

interrotto quasi ogni notte. Sento un richiamo... quasi

giornaliero, un vivo desiderio di scrivere qualcosa per

soddisfare quest'animo irrequieto. E penso a tante cose...

Ma è possibile che sono così matto? Chi si alza tardi in

mezzo alla notte? Io lo faccio per scoprire un po' la quiete

che regna ininterrotta, quando lì fuori tutto dorme e si

riposa. Ricordo questa mia abitudine anche da bambino

quando mi svegliavo per questo mio richiamo.

Dicevo sempre che lo scrivere per me è una passione. È

un bisogno dell'esuberanza, di questo spirito vagabondo

che vuol girare tutto il mondo ed anche lì nell'universo, in

quell'immensità sconosciuta, per attraversare il tutto, per

trovare la realtà e la verità. E difatti in questo viaggiare a

tavolino scopri te stesso, il tuo valore in mezzo a queste

cose... in mezzo agli umani.

Mi dicono o meglio sento che qualcuno possa dirmi: "Ma

che sei scemo ad alzarti la notte per queste

scimmiottaggini! Non hai niente da fare? Ma riposati...

chi pensi di essere? Non lo vedi l'ordine prestabilito? Tutto

è a posto nel suo luogo pre-determinato".

E mi trovo di nuovo un po' sperduto, e faccio le mie cose

e tanti piani. Vedo che questi pensieri mi fanno

compagnia... perchè sono le voci giornaliere della vita

mia. Tutto il mio mondo è qui presente... ed è schedato

nella mia mente. Ritiro dalla mia esperienza, a volte

sogno, le cose che voglio fare e spesso rivivo qui seduto i

vari momenti che ho già vissuto. Ma a chi importa questo

mio viaggiare? Qui devo essere realista per dire "a ben

pochi". Però io trovo in questo mio cammino le tante

escursioni della vita. Ognuno ha tanti obblighi, tante cose,

tante necessità che lo legano ad un'esistenza, alle proprie

esperienze.

Non sempre sono riuscito a capire la vita. Ma a poco a

poco ho sempre trovato che esiste una via, a volte tante

strade che ti portano dove vuoi. La scelta che fai dipende

da dove vai, da chi sei. Se tu sei chiuso nella tua

importanza, se apprezzi solo la tua esistenza, diventi

sempre più egoista. Però se tu ami, se trovi dentro quei

sentimenti di voler far bene, allora il tuo cammino

comincia a prendere tutto un altro aspetto: diventa

importante l'avventura che ti apporta la fantasia.

E cominci a liberarti dalle cose immediate, dalle

preoccupazioni, dalle varie delusioni ed anche dal

successo, dall'esaltazione, dalla tua vanità. Insomma

acquisti quell'obiettività di vedere un po' più di là, oltre

l'immediato, oltre il mondo regolato. Scopri quell'universo

interiore delle emozioni, dei sistemi di vita, dei desideri,

della vera ricchezza di questa umanità.

Però quando ti trovi davanti questi sentimenti, fai una

pausa per farti un po' coraggio. Ogni qualvolta che mi

trovo qua, vedo due punti ben delineati: quando sono

nato e quando morirò, e tutto il mezzo dove vivo.

L'esperienza della vita già vissuta mi guida a ricercare la

ragione perchè sono qua. E comincio ad apprezzare un

po' la vita, la grande varietà, la sua confusione, la sua

fragilità. E guardo intorno e trovo che ogni cosa ha il suo

limite, il suo principio, la vanagloria, il punto alto prima

della sconfitta e la fine.

C'è un continuo crearsi di flussi e riflussi, come le onde del

mare vicino alla costiera. È un susseguirsi di eventi, di fatti

e gli alti ed i bassi sono presenti per tutti. Ma non tutti

sono allo stesso punto della vita... Ognuno, ogni cosa,

ogni situazione segue il suo cammino. A volte ci si

incontra al di sopra di un'ondata, a volte si raschia il

punto più basso, rasenti alla sabbia, sulla superficie delle

cose, che noi non possiamo oltrepassare.

Quindi si scopre la verità della propria esistenza e di

quella degli altri: è un'esistenza limitata nella sua durata e

nel suo tempo. Ed è a questo punto dove cominciamo a

valorizzare il nostro mondo, il mondo passato, il mondo

degli altri e tutti gli altri mondi che noi conosciamo o no. E

poi si valorizza l'individuo al di sopra delle nostre

emozioni, con una certa obiettività.

Però sempre sono presenti queste belle emozioni, i nostri

interessi, i nostri voleri che a volte sono come questa

oscurità in mezzo alla notte. Non ci fanno vedere bene,

però ci fanno sentire dentro... ci portano ansie e paure,

incertezze e delusioni, ma anche la riflessione, la pace.

Qui troviamo che possiamo fare qualcosa per noi stessi ed

un po' per gli altri. A volte qualcuno riesce ad avere

anche il suo momento di gloria quando comunica con gli

altri da lontano... come con questo scrivere... che ti dà il

potere di parlare come vuoi, senza restrizioni.

E poi vedi le tue idee, il tuo pensiero tutto insieme. E leggi

il tuo creato. Lo puoi riesaminare, ammirarlo ed anche

criticarlo. Anche cambiarlo se tu vuoi. Tutto questo era

chiuso là nella mia mente... e mi sono alzato per farlo

nascere in mezzo alla notte. Anche questo scritto ha una

sua vita... breve o lunga non fa niente... posso io buttarlo

via nel cestino o esserne orgoglioso.

O posso prendere in mano questo mio creato e godere la

sua compagnia fino all'alba quando la notte, stanca di

dormire, dà il via al giorno per iniziare un'altra ondata di

vita in questa città ... in questo mio mondo.

Chapter 2 - Amica Poesia Vol.1

RIFLESSIONE


Tutti abbiamo l'esperienza di riflettere su quello che

pensiamo, diciamo, facciamo o sogniamo. La riflessione ci

aiuta a migliorare, ci spinge a rivedere fatti e proposte, ci

incoraggia a meditare sul nostro stato d'essere. Con l'atto

del riflettere gli umani si appartano dagli altri esseri

creando in loro le ricordanze del passato, razionalizzando

le azioni del presente, incorporando i piani per il domani.

In questo miscuglio di pensieri troviamo quell'aiuto che ci

fa progredire verso mete sempre più ambiziose e creatrici.

La riflessione apporta nell'individuo che la pratica quella

necessaria saggezza che viene dal bilanciare la nostra

realtà, i nostri contatti con la natura e le nostre relazioni

con altri esseri umani e di altre specie.

Chi siamo e cosa sembriamo agli altri possono essere due

cose diverse. La riflessione ci fa capire la complessità

della nostra esistenza nel suo rapporto con il resto del

mondo fisico e spirituale. Le seguenti poesie sono delle

riflessioni filosofiche che sono scaturite dal mio essere in

momenti lucidi e pensivi.



Ognuno


Ognuno

in se stesso

trova

la sua propria verità,

se la cerca,

se non la nasconde

dalla sua vista.

È lì,

dentro...

come il sole

che abbaglia il giorno.



Vivere


Vivere

la tua vita

come tu vuoi

non è altro

che un miraggio

nel deserto.

La gente

pone su di te

una speranza...

e tu la ignori.

Forse manca

al tuo cuore

quella scintilla

d'amore.



Tutti i giorni


Tutti i giorni vediamo l'alba,

il sole, il tramonto, la notte.

Gli uomini riempiono i giorni

di prove, di fatti, di successi.

Ma vi è anche fra essi

la sconfitta, la delusione, l'incertezza.

Infine sono sempre bambini

questi uomini che giocano nel cortile

con gli altri piccini.

E tutti li guardano da lontano,

e poi li analizzano con i loro binocoli umani

come vecchi che guardano indietro

con nostalgia ed indifferenza.



Goccia


L'acqua che disseta

l'insaziabil sete

dell'uccellin rapace

si perde nelle onde

dell'infinità del mar.

Goccia insignificante

diventi grande

nella smisuratezza azzurra.

Brillano le tue delicate

gote paffute

sotto il sole d'estate.

Poi ti sperdi nel fondo marino,

e rimani lì, sotto la sabbia,

a goderti la pace eterna,

per sempre.



Sei solo


Sei solo

nel tuo mondo

illuminato di luci di città.

E brilla per te

una chimera

nei tuoi sogni.

Guarda

sull'asfalto.

È duro il suo smalto.

Soltanto sull'erba

troverai la verità

della tua vita.



Riflessione


Sei

vestito.

Non lo

dire a nessuno.

Tutti lo sanno.

E ciascuno vuole

da te

un tuo brandello

finchè tu resti

nudo.



La divisione


Sento

un'ora

d'amore.

A tutti

voglio donarne

un momento.

Però la divisione

non dà a ciascuno

che un'eco

del mio cuore.



Invece


Il mio cielo s'è spento stasera

così, senza dir perchè. Un vuoto,

come un abisso, vertigina in me.

Voglio parlare, ridere, scherzare,

ballare, cantare. Ma no!

Sto là come una statua

fisso nei miei pensieri oscuri.

Ferma, come una vipera prima

che si lanci sulla preda, la mente,

traditrice dell'istinto, si fa viva

nel mio spirito dolente. E mi dice:

"Non fa niente. Guarda ancora la stella,

forse quel buio si schiarirà".

Ed io, secco, rispondo sdegnoso:

"Non immischiarti! Perchè vuoi tu

schiarire il buio così potente

nell'umana e schiava gente?".

E, di nuovo, un vuoto freddo, nemico.

Or io non so quand'è primavera,

non so se la vita dei fiori può

riempire di nuovo d'allegria

la natura mia. Eppure

fu proprio ieri primavera.

I fiori non cambiano sì presto.

Ma gli uccelli continuano a cantare

mentre, in cielo, una nube solinga

gironzola vagabonda, senza meta.

Invece...



Seguirò Don Chisciotte


Troverò un giorno

fra i frantumi

della mia vita

qualche piccola

scintilla.

Ogni fiamma

si è spenta

troppo presto.

Sembra un mistero

che sia stato così.

La gioventù è passata

senza avermi portato

un sorso d'acqua fresca.

Ed ho bevuto molto e

spesso dalle bevande

del frigorifero della vita.

Non mi hanno dissetato,

non mi hanno saziato.

L'amore è stato

una grande illusione:

già perduto anche

prima d'averlo preso.

L'arte è stata

la mia compagna

più assidua,

ma quanto costosa!

L'amicizia creata

ma poi distrutta:

la lealtà pagata

con il sospetto;

la generosità rimpiazzata

dalla tirchia avidità.

Il lavoro poi

mi ha sorriso

ma è diventato

egoista anche lui!

Ha portato le complicazioni

del groviglio umano

che affaticano

il pensiero già stanco.

Dove troverà un porto

questa mia nave

in tempesta?

Ove mi porta

questo vento

che tira così forte?

In quale direzione

mi costringe il tempo

a navigare per trovare

la calma serena?

E poi quando

arriverò, forse

felice non sarò.

Allora partirò

e Don Chisciotte seguirò!



Volo di pensiero


In un baleno

ho visto la vita

passare

davanti a me

come la luna

di sera

quando è piena.

La luna piena

si fa luce

nell 'oscurità

e cammina

nel suo momento

di gloria vanitosa.

Muore e rinasce

in un ciclo

di tempo perfetto.

Finquando durerà,

nessuno lo saprà.

(Anche la vita è così).



La scintilla della vita


Dimmi amico,

hai tu avuto un sogno nella vita?

Hai tu visto da vicino la gioia dell'amore?

Hai saputo amare con tutto il cuore?

Le cose sono belle nella vita

quando il cuore le adorna d'amore.

Anche il bimbo,

quando la luce illumina la vita,

ha sempre aperto l'occhio per vedere,

per sentire la novità dell'essere.

Diventare uomo non è altro

ch'una esperienza personale.

Il bimbo lo abbiamo sempre presente

in noi, nella nostra verità.

Egli accarezza il pensiero,

rinforza l'ideale per cose più buone;

raffrena la saggezza del cinico

il cui sorriso gli è amaro in bocca.

Poi quando la stella nostra

raffrena il voler nostro,

quand'essa chiama a sè

l'anima mortale d'ogni individuo,

il brillare sparisce.

I fiori crescono soltanto in felicità.



Lingua madre


In Australia

i nostri bambini masticano

la lingua dei genitori

in casa, a domicilio.

E quando prendono il volo

cambiano il suono con le ali:

e più volano in cielo

e più non si capiscono.

Più stanno via da casa

e più perdono la loro madrelingua.

Può darsi che la distanza

accresca la stonatura.



Verità effimera


L'altro giorno, fuori dalla finestra,

c'era un ragazzo sincero

che solo camminava sull'erba,

sui ciottoli di sasso, nei sentieri.

Solo guardava il giorno e le cose.

Gli uomini non li vedeva.

Soltanto il mirare dell'alto

lo constrigeva a seguire il passo

della sua vera via; una verità effimera.

Un bruco s'affatica sulla strada.

L'asfalto, fatto dall'uomo,

soffoca la dolce via dei prati!



Quale?


Vivi un giomo alla volta

come dice la canzone. Prendila

facilmente! Non ti preoccupare!

Sii te stesso. Così sia.

L'ottimismo è meglio del

pessimismo. Ti fa sentire

bene. L'ottimismo

vede tutto in un nuovo

modo sano. Esso rifiuta

anche di vedere la realtà!

Ti dà un'illusione

di potere e amor proprio.

L'ottimismo si nutre di speranza

e di sogni, di salute

e di cura personale, con

il sentirsi bene dentro.

L'opposto è sentirsi

in un modo negativo.

Il pessimismo non è sano.

Vede la realtà nella sua propria immagine,

non dà speranza

e nessuna via d'uscita. Si regge

da solo. I suoi commenti

sono deprimenti. Non offre

illusioni. Se ci sono dei sogni

presenti, li lascia indietro.

Non c'è niente che vale. Ti puoi

cullare nel tuo dolor proprio.

Perciò quale dei due scegli tu?



È solo un pupazzo


Sulla strada

altro non vedo

che un pupazzo.

Che importa se la pioggia

lo rende fradicio fino all'osso!

È solo un pupazzo

che si beffa del mondo

e della natura.

Va solo verso la fine

noncurante di sè e di nessuno.

Un giorno camminò

insieme ad altri... pupazzi,

ma questi non lo capirono,

nè esso loro.

Quindi decise d'andarsene solo,

fregandosi di sè... e di loro.



Australia


Australia.

Terra secca,

serena nel tuo deserto

con la vita che pulsa

soltanto al gridar

degli avi aborigeni:

australiani veri,

sapienti del terreno

che li possedeva.

La vera civiltà

prende la sua verità

dall'ambiente,

dal colore dei fiori,

dal calore dei giorni

che si mutano soltanto

per andare sonnolenti

nelle stese pianure

prive d'alberi

ed acqua.



Assorbito


Sei tanto lontano

là, in quel paese

sperduto nella pianura,

dove la polvere

assecca le labbra,

dove la birra

disseta la gola

arsa dalla calura.

Mentre bevi, mi dici:

"Ho bisogno di pace",

e aggiungi: "Ho bisogno

di solitudine".

"L'Australia è la terra

che ti assorbe nelle sue

radici, senza che te ne

accorgi", io noto ad alta voce.

"Si, è proprio vero" riflette,

mentre il suo sguardo

lo porta altrove, dove,

sicura di sè, la natura

regna su tutt'altro.



Formaggio in vista


Ognuno è come un topo

in cerca di formaggio,

nascosto dalla vista.

Come il formaggio, la felicitá

si trova in posti sconosciuti,

rifugiata nel cuore della gente.

La maggioranza dei topi da giovani

cercano la via al formaggio

insieme in pace. E poi,

quando in vista del formaggio,

si bisticciano e si acciuffano

perché l'avarizia si rallegra

proprio davanti al paradiso.



Viaggio e casa


Tu viaggi per il mondo,

vedi i panorami,

sono belli...

Cose che dimenticherai,

altre che ricorderai...

Il tempo sceglierá

quali sono quelle per te.

Dopo che tutto e' passato...

Tu sei stato dappertutto,

visto tutto pero', stranamente,

e' come se tu non avessi mai

lasciato la tua casa.

Il tuo mondo ancora non e' cambiato:

l'eredita' di ieri,

il punto fermo di domani.

Dimmi se tu hai imparato

qualcosa di molto caro...

quello che fara' di te

una persona migliore con cui abitare...

Hai scoperto una piccola cosa

di te che tu non conoscevi?

Sei contento con te stesso

e l'area del mondo

in cui vivi tutti i giorni?

Hai riportato un messaggio

per qualcuno caro?

Un gentile sospiro per le loro orecchie?

Dicci che nella nicchia

del nostro cuore troveremo

tutto il mondo, che nella

nostra fantasia possiamo

vedere delle cose piu belle

dei gioielli del mare!

Perche', dopo tutto,

la cosa piu' fantastica

e' il mondo di una persona

felice del suo destino,

senza riguardo del luogo

in cui si trova.



Il tempo


Il tempo e' una comodita' dispensabile...

se tu lo usi con saggezza

tu puoi realmente guadagnarne

una doppia quantita'.

Se tu lo sciupi...

non preoccuparti,

tu avrai un' altra possibilita'

di ripetere lo stesso errore!

Il tempo e' soltanto una canzone

che deve essere ben cantata,

ma se tu sei in disaccordo

allora tu hai una corda rotta.

Se a te non importa

il tempo ti lascera' essere

un partner silenzioso

nell'eternita'.



Chi sei stato tu?


Quando sarai vicino

alla tua fine,

che dirai al tuo Dio?

Forse ricorderai

quei momenti piu' cari

e piu' vicini al tuo cuore.

Forse farai le somme

delle tue buone

e delle tue cattive azioni.

Forse penserai

che sei stato in gamba

in vita tua.

Forse il passato

non lo vedrai neanche

di sfuggita.

Qualunque sara' la tua fine,

tu sarai stato tu:

unico e solo.



Realizzazione


Stamane gli olmi

sulla Royal Parade

mi sono apparsi nudi.

Ho sentito d'un tratto

del freddo nelle ossa.

E anche l'animo mio era morto.

Ho pensato:

anch'esso ha diritto

al suo riposo.



Nuova illusione


Le mie ore oscure

fuggono nel tempo,

mentre la burrasca

si acquieta sul mare.

Anche il kookaburra

ha finito di volare,

ed ora, contento

di ritirarsi, cerca

un nido, pensando

al tradito uccellino

dei sogni suoi.

O tu,

giorno traditore

nel passato,

diventa traditore

un'altra volta

per riportare

nel presente

la vecchia illusione.

E' dolce

la primavera

dei sogni!

Sono belle

le speranze

di una volta.

Pero' sbiaditi

sono ora i ricordi

di questa rondinella

che invano vuole

mirar ancora

l'alto del cielo.



Vanita'


Nella mia gioventú

un giorno ho imparato

che gli uomini buoni e cattivi

hanno tutti una qualitá

che si chiama vanita'.

Tutti vogliono comunicarci

quello che sono;

credono che tutto

ció che pensano

ci interessa,

ma si sbagliano: noi non vogliamo

sapere niente,

noi sappiamo giá tutto.

Perché ascoltare un altro

che é come noi,

che é umano come tutti?



Io sono ancora giovane


Sento nell'aria

un odore di vecchiaia.

Fuori, li' nella strada,

incontro una bella

giovane sorridente

che guarda oltre,

e non a me!

Vado piu' giu'

e mi sento dire

da un amico... "Ti ricordi,

quando eravamo giovani..."

E poi vedo i miei figli

che sono gia' cresciuti

e hanno un'aria

di voler conquistare

il mondo, senza di me!

Forse e' soltanto

il mio corpo,

il mio aspetto,

che sta invecchiando.

A me non importa:

io so che sono giovane.



Il raccolto d'autunno


Arriva l'autunno

della mia vita

dove i frutti

delle estati passate

cominciano ad apparire,

maturi.

E li raccolgo

questi frutti

l'uno alla volta

per non farli marcire

sull'albero pieno.

Vorrei quasi

rimandare ad un'altra

volta questa raccolta,

ma la natura

non me lo permette.

Ed allora si presenta

quella verita' di dentro

che mi ammonisce

della realtá dei frutti.

C'e' in ognuno di loro

quel magico momento

quando sono

pronti per essere colti.

Prenderli, troppo presto

o troppo tardi,

ti proibisce goderli

all'apice della loro maturita'.

La felicita' che dá

ogni frutto proviene

dal ricco sapore naturale

del raccolto fatto in tempo.

E l'altra felicita'

la trovi donandone

a chi non ne ha!

Condividere i tuoi frutti

con gli altri, tuoi vicini,

diventa quasi una necessita'!

Ed e' in questa generosita'

che si trovano le briciole

del tuo inverno futuro.

Le memorie saranno

le uniche cose

che rimarranno

a farci compagnia

nell'eternita'.



Neve mancata


Lo spirito volente fa niente

se la forza fisica manca.

Eppur i sogni e la mente

cambiano gli aridi giorni

in campi, pulsanti di gente,

di neve appena caduta

dall'umido cielo.

L'immagine, come una statua

dorata, rimane nel tempo, fissa.

E fermi, come una statua,

avro` con me per sempre

i ricordi non vissuti di quand'io,

col piede slogato, andai su,

coi miei compagni, a vedere,

a toccar il bianco dei monti.

Si`, e vero. Anche quest'anno,

tra loro, ho vissuto un giorno memorabile:

ho cantato, ho scherzato, ed ho riso

con tutti, con tutti ho parlato quest'anno.

E tra questi ricordi, ho visto di nuovo

quegli occhi sognanti e le amate sembianze.

Piu` a lungo vivra` il momento

di questo piede slogato.

Rimarra` con me per sempre,

rimarra` tra la folla del passato

che, come una freccia pungente,

taglia l'aere sponde.

Ha tradito il volere, il desiderio mancato,

la compagnia ed i ricordi perduti.

Ma altro e` sempre tra noi:

le cose piu` belle infine

si trovano fra quella gente

che sa vivere ogni momento

e gli eventi accaduti giammai.



Sulla Spiaggia


In questo ventoso, lucente

radiante giorno, sulla spiaggia

si vedono di tutti i tipi, di tutte le eta`...

di tutte le forme, di tutte le misure.

Ci sono piccini che timidamente

si avvicinano ai riflussi

delle onde in arrivo.

I bambini piu` vecchi sono attratti

dalla sabbia... ne fanno

di tutti i tipi di costruzioni:

alcune semplici, alcune elaborate

ma tutte fatte con profondo intento.

Gruppi di adolescenti sono

coinvolti con gli sport nazionali

della stagione: il cricket...

o giocano a frisby, palla a volo, calcio.

I loro occhi sono spesso attratti

da alcune ragazze in parata

che felicemente si sono dimenticate

della loro lotta femminile

per una condivisa uguaglianza.

I ventenni

stanno o correndo

o mettendo in mostra i loro

ben messi corpi tesi,

come dei pavoni sulla sabbia

sicuri di se stessi.

I trentenni e qualche cosa

si trovano con moglie e bambini,

che guardano i piccolini,

usando i loro occhi guardiani...

di genitori infatuati.

I giovani abbronzati di ieri

sono i camminanti di mezz'eta` di oggi.

Camminano soli o in due

o in tre o in piu`

mostrando i segni dello sfacelo.

Ci sono soltanto alcune eccezioni

e queste sono apparenti

solo per le loro pretese.

Poi vedi quei

cinquantenni o sessantenni

tutti indipendenti, trasudando

un'aria di sicurezza,

di acquisita conoscenza personale...

Sembra che non si curino

degli altri e si preoccuoino

di se stessi e della loro compagnia.

Qui e li` gli ultra settantenni

fanno un'apparenza stimando

consapevolmente i gruppi di ogni eta`,

immersi nel proprio umore di spiaggia.

Quando andate la prossima volta a Lorne

guardate questo gioco della vita umana

esposta davanti ai vostri propri occhi.

Io sono sicuro che continuera`

sempre a manifestarsi

ogni anno, proprio come le onde

che si gettano addosso alla costiera.



Fine e principio


E` venuta

la fine.

Per poi

cominciare

di nuovo

un altro ciclo.

Come il cielo

s'annuvola

e piove.

Poi schiarisce

d'un tratto.

Come la nave

sull'alto del mare

arriva al suo porto.

Per poi salpare

un'altra volta.

Come il bimbo

che cresce a casa.

Poi diventa adulto

e va via.

Per poi ritornare

quando é pronto.

Chapter 3 - Amica Poesia Vol.1

VITA SCOLASTICA


Quando sta per arrivare la fine dell’anno scolastico in

Australia, le scuole (specialmente le scuole secondarie) e

tutti coloro che sono coinvolti nella vita dela scuola

(studenti, insegnanti, genitori e servizi di appoggio) si

trovano in mezzo all’organizzazione per concludere l’anno

educazionale. Ci sono le prove finali, studi di ricerca e

compiti scritti, esami ed una vera varieta’ di giudizi

sull’andamento generale della scolaresca e della scuola,

espressi obiettivamente o soggettivamente. Tutta questa

attivita’ risulta poi in rapporti, certificati, riconoscimenti

speciali, profili, le attivita’ di fine d’anno e poi le vacanze.

L’intensita’ di questo periodo di fervore scolastico risulta

piu’ facile soltanto grazie al pensiero che le giornate sono

piu’ lunghe, che il lavoro per l’anno corrente e’ quasi alla

fine e che la stagione delle vacanze e’ imminente!

‘In lieu’ e’ una frase usata nei cerchi scolastici per riferirsi

all’obbligo dell’insegnante di prendere un’altra classe

quando i suoi studenti del livello maggiore se ne sono

andati… a sedere per gli esami scritti o per andarsene ad

un impiego delle vacanze. Teoricamente questo tempo

libero dovrebbe essere usato per le valutazioni del lavoro

scolastico o per la programmazione e l’organizzazione

per le classi dell’anno seguente!

‘Ethos degli esami’ ci fa ricordare che la tecnica usata per

esaminare gli studi fatti durante l’anno crea un ambiente

tutto particolare!

Siccome ho passato la maggior parte della mia vita a

scuola, prima come studente e poi da insegnante, e’

ovviamente comprensibile che io abbia un buon numero di

poesie che si riferiscono all’educazione scolastica, ai

ragazzi, ai colleghi, ai sentimenti, alle mancanze ed ai

successi… e molto, molto di piu’!

La scuola e’ un villaggio di attivita’ nel mezzo della

societa’… e’ il luogo dove i genitori affidano la loro prole

ad educatori professionisti… in un certo senso, questo e’ il

posto dove l’imparare occorre continuamente durante gli

anni della piu’ grande formazione dell’individuo.

La necessita’ base per ogni studente e’ la sua curiosita’

per imparare e per comunicare con gli altri.

E’ il dovere della scuola di assicurarsi che tutti i coinvolti

provvedono un ambiente sicuro per fare questo con gli

altri.

S’intende che gli ideali non sempre vengono raggiunti e la

scuola puo’ essere un luogo molto difficile per chi non

riesce ad amministrare tutte le situazioni e le richieste fatte

in questa microscopica comunita’. ‘Campanello di scuola’

fa ricordare la precisione militare adottata dalle scuole per

mantenere in ordine ed in tempo il proprio programma

scolastico. ‘Scuola nuova’ ed ‘In classe’ dimostrano alcune

difficolta’ quando un insegnante comincia il suo lavoro

pedagogico in una scuola secondaria. ‘Un dolce

pomeriggio’ e ‘Luccichio di speranza’ toccano su alcuni

positivi che si trovano nella vita giornaliera in un ambiente

scolastico.



Il Professore pedante


Mio piccolo professore,

tu sei un pappagallo.

Sei una colomba

che vola nel mondo.

Sei una cicogna

che si tira i giovani

su una strada pedante

che porta ai maiali

di papà poltrone.



A che serve


A che serve

rimanere qui in silenzio

a guardare stupidamente

un uomo che parla

e che non dice niente.

Io non l'ascolto,

io non lo capisco.

Allora, perchè rimanere qui?

Io non lo so,

io non lo saprò mai.

Un giorno io capirò

che quell'uomo lì

si guadagna la vita parlando

di cose irrelevanti

alla vita di tutti i giorni.

Ma degli uomini come quello là

hanno fatto di me

quello che sono oggi.

Mi hanno insegnato

a guardare oltre ad essi:

a guardare le stelle brillanti

dei miei sogni di bambino.

Un giono egli sarà niente

come me e te.

Un giorno sarà soltanto

un'anima che si risparmierà

di parlare guardando il silenzio.

A che serve questo ciclo stupido

che fa continuare questa vita

inutile, futile?

Intanto sempre ci saranno

uomini che parleranno

e gli altri che ascolteranno.

Ma a che serve rimanere qui

con questa gente muta,

con della gente che vorrebbe

essere al di fuori

a respirare l'aria naturale

di questo giorno d'autunno.



Allora... e adesso


Anni, cambiamenti, mensa, campus,

estranei, lezioni, amici e tu

è tutto quello che ho nella mia stanza

quando, insieme a me stesso e

leggendo Farrago* sul tappeto,

vedo l'ambizione, le guerre e l'apatia.

Bel Farrago! Che stronzate!

Poche lettere, amare e dolci,

tanta politica, poche parole

sul sesso, lo sport e la religione!

Guarda! Pensa! Giudica!

Soprattutto, ama te stesso.

Stai in pace... con l'apatia!

* Notiziario degli studenti

all'Università di Melbourne

Apatia, eloquenza silenziosa,

tu sei cresciuta vecchia e saggia con me.

Adesso una scrivania, la carta,

la bic... e le memorie! Ogni volta

che lascio la mia mente correre da me,

vedo tutti voi davanti ad un tortino

di carne e patatine... una pollastrella,

un coltello... una pollastrella,

una forchetta... una pollastrella,

un aeroplano di carta, lettere

di molti colori e caffè'.

Oh no, amici miei, amate il momento!

Amate il presente, perchè vedete,

domani... domani sarete come me!



Scuola nuova


Hai una biro?

Non ho carta.

Dov'è la riga?

Ho perduto il mio quaderno!

I miei libri sono a casa.

La mia borsa e` stata rubata.

Tu non finisci mai di dir questo,

studente!

Quando crescerai?

Impara a fare quello che tutti

devono fare...

essere indipendenti.

Liberati dalle scuse

e fai parte del mondo,

il mondo degli adulti

dove le scuse costano tanto

e l'ignoranza non è una scusa.

Cresci presto... impara come

imparare... ascolta... ascolta...

siediti... siediti... studiaaa...

Ah, che noia...

essere adulti!



In classe


La mia classe è chiassosa.

Gli studenti sono incivili,

potresti dire che sono immaturi.

Che cosa debbo fare?

Lasciarli crescere selvaggi,

senza dimostrare rispetto

a coloro vicino a me?

Qual'è la soluzione

quando sono così cattivi

e si scagliano abusi

l'un l'altro, davanti a me!

Dovrei punire?

O non devo neanche

farmi questa domanda?

Il mondo è nero o bianco.

Non ci sono colori.

Gli studenti sono irriverenti.

Tu devi mostrare i denti,

l'unico modo...

l'unico modo...



Luccichìo di speranza


Finalmente un luccichìo di speranza.

Chiara nel quaderno

del mio studente è la verità.

Non è il mio compito di forzare

l'imparare, ma soltanto di guidarlo!

Per penetrare l'oscurità

hai bisogno di luce... una luce

che brilla con calore

da dentro.

Termina la tirannia dell'ignoranza.

Comincia un mondo di pace...

una pace che ci irraggia da dentro

le nostre proprie esperienze positive.

A condividere queste con gli altri tramite

la realizzazione del nostro potenziale.

Attraverso l'adempimento di se stesso

non c'è la gelosia degli altri,

ma un apprezzamento del contributo

degli altri per l'arricchimento

dell'intera comunità.



Un dolce pomeriggio


Un dolce pomeriggio d'invemo

ci sedemmo là nella sala

dei professori.

Comprai dei cannoli

e delle paste tutte italiane:

e voi portaste i biscotti,

le caramelle e le patatine

secche.

Ci sedemmo tutti insieme

al tavolino sulle poltrone

e Carolina era seduta

1ì per terra.

Ci scambiammo alcune parole

mentre voi tutti eravate 1ì

un pò impacciati di quell'atmosfera

un pò straniera.

Son queste le prime esperienze

di qualcosa nuovo, e ce ne sono

così poche a scuola!

Forse sarebbe meglio vivere

insieme per alcuni mesi,

per conoscerci meglio

in momenti come questo

dolce pomeriggio d'inverno.



Campanello di scuola


Il campanello suona,

un altro periodo comincia.

Ci muoviamo a questo suono.

Il nostro tempo passa

in un ambiente contratto.

Ci sono dei momenti quando

vogliamo volare via:

per rompere questa monotonia,

questa vita di rigidità.

Viaggiare attraverso

il Nullabor o è forse

la Savana dell'Africa.

Guardare il cielo e le colline

da una montagna nel Katmandu.

Bere dell'acqua fresca

da una cascata nel Queensland.

Viaggiare per le città degli USA.

O potrebbe esserci la possibilità di lavorare

in un'attrezzatura marina per l'olio nel W.A.*

O essere il direttore della BHP**

soltanto per una settimana?

O scambiare posto con il Primo Ministro?

Cambiare la propria abitudine, a volontà,

come cambiare i canali

del tuo televisore.

Questo campanello continua a suonare

ogni cinquanta minuti, precisamente,

per attirarci di nuovo nel suo lembo.

*Western Australia

** Broken Hills Proprietary - Compagnia Australiana



L'ethos degli esami


Da una stanza quiete io vedo

quattro bandiere sventolare nel vento

del tabellone degli Azzurri.

Le cime degli alberi sembrano

come nuvole verdi in contrasto

con le nuvole grigie del cielo di sopra.

Qui e lì degli alberi alti di eucalipto

e gli appartamenti superiori di un grattacielo

(verso il lato di Parkville della Sydney Road)

si frammescolano con i tetti

di quelle costose case vittoriane

in mezzo ai pali elettrici delle vie sottostanti.

Il vento fa dondolare le bandiere

proprio come fa con le onde del mare;

ma l'unica cosa che rompe questo silenzio

e il rumore incessante dei ventilatori.

A volte incontro gli occhi

di coloro che hanno bisogno di qualcosa...

ma è quiete... come non li ho mai

visti tutt'insieme prima di adesso;

sono preoccupati, volenterosi di far bene,

in un'atipica atmosfera tesa.

È quel periodo dell'anno!



In lieu


In lieu

significa "invece di",

significa un altro posto.

Può essere come una ricompensa:

se hai insegnato alla tua classe tutto l'anno

e quella classe se n'è andata,

tu prendi un'altra classe.

In lieu

ti mantiene in addestramento,

ti aiuta ad incontrare dei nuovi studenti.

Cosí quando tu pensi di essere libero

"in lieu" ti dá l'opportunità

di non fare quello che hai

cercato di fare tutto l'anno.

In lieu

mantiene alto il morale del Ministero.

Aiuta a risparmiare la moneta

ed assicura che tutti gli insegnanti

sono doverosamente occupati!

In lieu

è come un "ciao"!

Ti saluta la mattina.

Ti fa la giornata felice pensando:

"Perbacco! Incontrerò delle vecchie facce oggi!"

"Che bello"! Le nostre meravigliose

classi degli anni 8 o 9 o 10 !"

In lieu

occorre durante quel periodo pacifico

dell'anno quando le classi degli anni 11 e 12

stanno facendo gli esami!

E tutte le altre classi sono silenziose!

In lieu

e` un piccolo pezzo di carta

che ti vien dato con gentilezza,

come un dono, da conservare

per qualche ora della giornata!

A tutti piace in lieu.

È un piacere camuffato

come un dovere.



Volontariato


In questa burocrazia

c'è spazio per tutti.

Si può fare questo

o quello in ogni ora,

in ogni stagione.

C'è sempre qualcuno

che non fa niente

mentre ce n'è un altro

che è ambizioso

di entrare nel circolo

degli eletti. E per questo

lo fanno fare a sue spese,

nel suo tempo.

La cosa e` facile. Se vuoi

andare sulla piramide

devi far vedere

che il da fare

non ti affatica...

che la tua lealtà

va al lavoro... e non

alla famiglia o

alla ricreazione!

Il tuo futuro è assicurato

se non ti dispiace di fare

il volontariato.



Non ho scelta


In questa classe

non tanto grande,

così quieta

quando sono solo,

ho visto passare

tante facce

che adesso neanche

ricordo più.

C'erano i buoni

insieme ai cattivi.

Adesso dove sono?

Son cambiati?

Certo. Così è la vita.

Ma io cosa faccio

ancora qua?

C'è tanta vita

là fuori passato

quel parco di erba

tutta verde.

Forse ho tanto da fare

ancora in questa stanza?

È questo il mio lavoro?

Starmene qui a sorvegliare,

ad aiutare o ammonire,

ad insegnare?

Ma se sono pochi quelli

che vogliono veramente

imparare!

Invece là fuori potrei

dirigere, comandare

farmi strada nella società?

Oppure fallire, provare,

trovare il minimo di felicità.

Qui mi sento

come un acrobata

che cammina sulla fune

fra due grattacieli in città.

Non oso guardare ai lati,

ma cammino diritto

e mi bilancio.



Vocazione


Tutto appare rumoroso,

eccitante, ma noioso.

Sempre lo stesso con questi

studenti che non vogliono

far niente di quel che voglio io.

Ognuno vuole la libertà

di agire, di fare, di conversare

di altro e non di quello

che si dovrebbe fare.

Io voglio che parlino

quest'altra lingua,

che la leggano spesso

e volentieri, che la scrivano

quasi quotidianamente,

che la amino.

Ma no! Per loro è soltanto

un'altra materia fra le tante

che hanno scelto per evitare

altre cose che gli interessano

anche di meno della lingua

italiana!

Però il briciolo della speranza

è sempre presente. Perchè

l'insegnante sa che il seme

può rifiorire in altri tempi,

in altre primavere.

Ed anche quando penso

che abbia fallito, con il passar

del tempo quest'esperienza

a volte porta dei frutti veramente

inaspettati! Così è la natura

di questa mia professione,

di questa mia vocazione!



Arrivederci, Professor

Hamer!


Ohimè! L'uomo è qui

davanti ai suoi pari!

Guardando indietro lui può solo vedere

il fiume di studenti, colleghi,

genitori, cittadini ed altri

su cui ha lasciato il suo indelibile marchio!

Chi non si ricorderá del Professor Hamer

per il suo linguaggio fiorito,

la ricchezza della sua espressione e,

soprattutto, per la precisione e il genio

con cui cesella ogni nota,

ogni discorso, ogni lettera!

Non è sempre quello che dice

che ti sorprende... è il modo in cui

si esprime che ti sbalordisce.

Quando si presenta nella tradizione

di un " Churchill " o " Dante " o, forse,

"Omero"... (quest'ultimo deve esser

stato un parente distante...).

A Princes Hill ha la reputazione

di essere un uomo di lettere.

Nella tradizione del "filosofo"

è schietto nelle sue opinioni...

non ha paura dell'ira degli uomini

perchè sono soltanto mortali!

Dalla legge prende la sua posizione:

a molti pranzi non ha

resistito alla tentazione di divorarsi

una buona quantità di fragole

e gelato cosparsa con

avvocati e signore amiche.

Per gli ultimi diciott`anni a questa scuola

ha indossato la toga di letteratura e storia

mentre nascondeva il vero se stesso

di uomo di lingue e musica.

Sa mettere qualche motivo insieme,

sa parlare qualche lingua...

inglese, olandese, francese, tedesco...

un pò d'italiano, spagnolo, svedese...

non dimentichiamoci le sue letture

in latino e greco antico.

Emile si distingue nella sua comprensione

dell'uomo universale rialzandosi al di sopra

del bigottismo dello sciovinismo.

Tratta gli uomini e le donne senza paura

o favoritismo... non è conosciuto

per la sua umiltà, ma poi tutti

abbiamo qualche difetto o più.



La mentalità del prurito


C'era una volta una squadra di piccioni

che si dava la mano tenendosi i bottoni.

Uno diceva: "pizzicami qua",

l'altro voleva una manina là.

Sentivano un prurito sotto le ascelle.

A volte lo sentivano anche sulla pelle.

Andavano in giro con la penna in mano

per sondare un fenomeno veramente strano.

Avevano sviluppato questo brutto prurito

che doveva essere per forza guarito.

I fumatori incalliti li volevano tutti trasferiti.

Quelli che continuavano dovevano essere

puniti.

Non era ancora arrivato Carnevale

ma il prurito era già quasi generale.

Allora per democrazia fecero un consiglio

per dare ai fumatori la tana del coniglio.

Cioè quella piccola stanzetta

al lato della sala d'aspetto.

La morale è questa qua: quando

qualcuno non ti va, trova una scusa

per muoverlo di là.



Il prurito generale


Ti ricordi quel prurito generale

quando ci volevano fregar la stanzetta

con la scusa della politica del fumare?

Ora senti questa qua...

quella stanzetta non l'abbiamo più

ed i fumatori li hanno buttati

addirittura fuori della scuola!

Noi adesso andiamo su e giù

per le scale come degli angeli.

Ed, i fumatori, come dei lebbrosi,

si radunano in gruppetti

nei viottoli e per le strade

via dal nostro vicinato.

Li vedi tirare in su il fumo

dalla bocca che respira

l'aria inquinata di città.

La morale è questa qua:

alcuni vanno in su

ed altri vanno in giù.



Tuoni e lampi


In un calmo periodo di pranzo

quando a scuola si giocava,

faceva caldo il tempo,

la pioggia era nell’aria.

Poi improvvisamente tuoni

e lampi nella distanza fecero

tremare la quiete del giorno.

Accettammo la pioggerella

che cresceva piu’ fitta finche’

scoppio’ un altro tuono grosso

seguito da frustrate di fulmine.

In mezzo a questa atmosfera,

i nostri studenti gridarono,

strillarono ed urlarono

come se stesse arrivando

l’ultimo giorno del giudizio.

Gli eventi naturali, che portano con se’

elementi di pericolo, intimidiscono

gli umani, che sono metereopatetici.

Noi reagiamo e cerchiamo di verificare

nella nostra memoria i racconti

di vittime colpite da fulmini omicidi

o crollati morti impauriti del potere

di uno schioppo di tuono.

Anche la nostra fauna, che aveva reagito

a questo fenomeno, era tutta innervosita.

I cani abbaiavano, i gatti miagolavano

e correvano lungo le grondaie dei tetti

della scuola, e gli uccelli s’acquettarono.

La temperatura del tempo d’autunno porto’

un ultimo respiro della sua giovanile

personalita’

ai nostri studenti i quali furono assediati

da questo magico concerto all’aperto!



Le vere materie a scuola


Dicono che a scuola

si studiano tante materie:

lingue, matematica, storia,

geografia, scienze, arti,

musica, educazione fisica.

Ma io vi dico che queste

sono solo tante, tante scuse.

Le vere materie che si studiano

le vedo molto molto differenti.

Lo studente deve seguire

il sistema...ed obbedire.

Deve sottomettersi alle autorità,

deve confrontarsi con gli adulti

che lo vogliono controllare.

Deve incontrare gli altri studenti

per socializzare e per adattarsi

o anche per lottare e vincere,

per imporre la propria volontá.

O essere la vittima di abusi

da quegli adolescenti primitivi

che ancora mancano di civiltá.

Le vere materie le impari presto

dopo le prime giornate in classe

quando devi restare seduto

e non puoi fare ció che vuoi.

E quando nei corridoi o negli spazi

aperti, o in palestra o sul campo

giochi sei solo e senza amici

devi sopravvivere usare l’ingegno,

i tuoi veri mezzi a disposizione

nella tua prima vera societá.

E l’insegnante dove sta?



Impariamo


Impariamo ogni giorno qualche cosa.

Che c’é il sole che riscalda la terra,

che porta la luce su ogni cosa.

Che c’é l’oceano, il mare, il lago,

il fiume, il ruscello e le pozzanghere,

che ci sono i pesci di tante specie.

Che c’é il vapore che riporta l’acqua

lassú nel cielo dove si forma l’arcobaleno,

ma anche le nuvole, la pioggia e la neve.

Impariamo che c’é il ghiaccio

sui monti alti, ma anche il profumo

dei fiori, l’erba fresca, gli animali.

Che tanti pastori vivono all’aperto

quando d’estate le lucciole brillano

nella notte sotto le stelle e la luna.

Impariamo adesso qualche cosa

sugli umani che vivono al mondo,

quelli che si vogliono bene.

Quelli che aiutano e sorridono,

che non vogliono far la guerra,

che cercano sempre la fratellanza.

Impariamo ogni giorno insieme

a portare ad ogni persona, alla gente,

il conforto, la concordia, il benessere.

Impariamo infine che l’umanitá,

che é fragile per natura nell’infinitá,

ha soltanto tanto tanto bisogno di pace.



Scuola e TV


Vogliamo creare una scuola civile:

cioe’, vogliamo che tutti siano gentili.

Vogliamo avere il piú della liberta’:

amiamo quando gli altri sono cortesi.

Vogliamo insegnare in un ambiente

collaborativo dove gli studenti

sviluppano la propria disciplina.

Vogliamo che gli studenti non lottino

fra di loro, che non gridino

o sgridino o si comportano male.

Vogliamo vedere una buona atmosfera

dove ogni persona puo’ fare quello

che lui/lei vuole: (non dimentichiamo

il nostro ideale di uguale opportunita’).

Quando gli studenti si comportano bene,

capisci che ogni ragazzo puo’ fare

quello che vuole, che ogni ragazza

riesce a fare quello che le piace.

La ragione per questo progresso

nel comportamento degli studenti

si puo’ attribuire alla Televisione.

Essi la seguono piu’ attentamente

di quanto fanno con noi insegnanti

che siamo presenti in classe!

Ascolta come parlano gli studenti

di questa grande educatrice: ognuno

segue il proprio programma favorito,

di cui parla con grande interesse e rispetto!

Noi siamo stati rimpiazzati da un istruttore

piu’ importante! Ma noi, insegnanti,

non tralasceremo di reclamizzare

la nostra presenza ed influenza nelle scuole!

Cosa dobbiamo fare? Trovare una soluzione!

Forse dovremmo usare le nostre immagini

di maestri per andare in onda,

per comunicare con i nostri studenti,

siccome essi sono piu’ disposti

ad ascoltarci quando noi non siamo piu’

la’ in classe fisicamente, di persona!

E’ un nuovo insegnamento virtuale,

senza emozioni! Se vuoi veramente

insegnare in questa era virtuale devi

essere disposto ad affrontare la realta’

di una nuova didattica telematica,

visiva, obiettiva! Tu, insegnante, avrai

un impatto maggiore su coloro

che vogliono veramente ascoltarti

o eliminarti con un clic di bottone

per accendere o spegnere la Televisione!



E’ cosi’ vero!


I tuoi occhi sono la finestra

della tua anima. Si’, questo e’ vero,

specialmente quando uno dei miei studenti

evita il mio sguardo, quando guarda

ai lati o gira gli occhi in su, nell’aria!

Questo mi dice che lui non e’ aggiornato

con i suoi compiti, che a lui non importa

questa materia, che si trova soltanto

in questa classe per riscaldare la sua sedia!

Io gli domando di guardare nei miei occhi

e lui capisce che non puo’ evitare

i suoi obblighi, le sue responsabilita’!

Non puo’ dare scuse o muoversi nel suo seggio.

Adesso appare stupido trovare nuovi modi

per guardarci; perche’, ahime’, i nostri occhi

si sono incontrati, e adesso lui sa la verita’,

lui sa quello che deve fare!

Ancora non sembra sicuro.

Non c’e’ via di scampo!

Tutto questo e’ successo perche’ nel profondo

dei suoi occhi c’era una parte della sua

anima che mi diceva che lui non sapeva di

meglio, che lui era ancora troppo giovane,

immaturo!!!

Se sei fortunato di incontrare la tua anima,

finalmente fai la conoscenza con il tuo te

stesso che puo’ fare meglio, che puo’ essere

grande, che puo’ fare bene ed avere

successo.

Via, provaci!!!



Azzeccate questa!


Non fatemi fermare il vostro imparare,

aprite il libro alla pagina corretta.

Non fatemi fermare la vostra lettura e,

quando siete annoiati, conversare e parlare.

Non vi dimenticate di scrivere una cartolina

dal nostro posto favorito nella citta’ di

Melbourne

o dalle onde dell’oceano a Lorne,

o i Dodici Apostoli, o Warrnambool!

Non fatemi fermare

di aprire i vostri libri.

Non fatemi fermare

di fare le revisioni!

Non fate che io vi dica

cosa fare in Italiano.

Voi sapete come si dice:

‘Ciao, buongiorno ed arrivederci !”

I vostri amici sono dappertutto

e li vedrete a Lygon Street bere un caffellatte

o scambiarsi un bacio o due!

Seduti si raccontano le storie del nonno o

nonna

e la loro meravigliosa cucina e molto buon

vino,

e le cotolette con insalata e un gelato al

cioccolato.

E buon appetito. Grazie. Altrettanto.

Non fatemi fermare

di aprire i vostri libri.

Non fatemi fermare

di fare le revisioni!

Non fate che io vi dica

cosa fare in Italiano.

Voi sapete come si dice:

‘Ciao, buongiorno ed arrivederci !”

Non mi dite che un giorno andrete

in Italy. Non credo che volete andare

su una gondola a Venezia o visitare

la Torre di Pisa o camminare sulle discese

del focoso Vesuvio o cantare su un antico

palcoscenico a Siracusa o camminare sul

Gianicolo di Roma, al tramonto!

Non fatemi fermare

di aprire i vostri libri.

Non fatemi fermare

di fare le revisioni!

Non fate che io vi dica

cosa fare in Italiano.

Voi sapete come si dice:

‘Ciao, buongiorno ed arrivederci !”

Voi non conoscete bene l’Inglese.

Pensate che e’ abbastanza!

Percio’ non mi dite che non volete imparare

una seconda lingua – peggio per voi!

Mi avete detto che potreste sviluppare

due lingue in bocca, trovereste difficile

mangiare gli spaghetti: potreste arrotolare

una lingua nella forchetta e ingoiare l’altra

nella gola! Ma tanti auguri lo stesso.

Impara, impara, impara!

Non fatemi fermare

di aprire i vostri libri.

Non fatemi fermare

di fare le revisioni!

Non fate che io vi dica

cosa fare in Italiano.

Voi sapete come si dice:

‘Ciao, buongiorno ed arrivederci!”



Tre ragazze della mia scuola


Tre giovani ragazze vicino al loro deposito

stanno tirando fuori i libri per la classe.

Conversano, ridono e sono contente

perche’ sono giovani e non si preoccupano.

Nous chantons tous les matins

quand notre professeur vient par ici.

Nous voulons qu’il nous regarde

parce que nous sommes ses favories!

Ma l’insegnante e’ preoccupato

perche’ e’ in ritardo per la sua assemblea

di classe. Lui passa camminando lestamente

attraverso il corridoio gremito e sorride loro

dicendo: bonjour, mes jeunes filles!

Nous chantons tous les matins

quand notre professeur vient par ici.

Nous voulons qu’il nous regarde

parce que nous sommes ses favories!

Per attrarre l’attenzione del professore

le tre studentesse decidono di cantargli

una canzone. La loro serenata e’ adesso

ben conosciuta per tutta la scuola

e si canta cosi’...

Nous chantons tous les matins

quand notre professeur vient par ici.

Nous voulons qu’il nous regarde

parce que nous sommes ses favories!



Colpetti di freccette


Osservate i sentimenti di uomini

appartati dalle regole della legge.

Vedete quegli istinti nel greggio

giocare i giochi della sopravvivenza.

Che resistenza c’e’ quando lo spirito e’ vivo!

La’ va lo stiletto meschino degli amiconi che,

come streghe nella notte, rimuginano

sulla pentola nera della discordia,

traendo delle pozioni di veleno

e, con i loro cucchiai, le buttano sulle effigie

di uomini nelle loro rimanenze mortali.

Il Corpo puo’ soffrire il dolore e la rabbia,

ma lo spirito si alza ad un enorme grido di:

“Vendetta! Vendetta! Vendetta!”

Poi vedi quegli amiconi con il loro spirito

nudo, gonfiato, galleggiare nello spazio

come i mongolfieri di Montpellier!

Au revoir! Adieu!



Fine dell’anno


Vengono ogni anno a mucchio

e, come furie, prendono tutto

e lasciano, come foglie

su un albero d’autunno.

La’ rimango, desolato e solo,

mentre aspetto l’arrivo

di un’altra stagione.

“ Io sono il tronco che resta indietro

per ricordare, per valutare l’esperienza.

Mentre loro se ne vanno, mai piu’

per ritornare in questo stesso anno,

in questo gruppo di classi e di attivitá!”



Nella Regione di Lake Mungo


Le ossa della gente

che vive nella Regione di Lake Mungo

sono state la’ per 60,000 anni.

Le ossa della gente

infossate nelle dune di sabbia

della Regione di Lake Mungo ci danno

la chiave della storia degli aborigeni.

Nelle dune di sabbia

della Regione di Lake Mungo

c’e’ uno scheletro.

“ Io sono uno scheletro

nelle dune di sabbia

della Regione di Lake Mungo.

Quando le mie ossa erano piene di carne,

io vivevo questa terra,

bevevo l’ acqua

ed ascoltavo le storie

dei miei avi dai miei vecchi.

Andavo a caccia, raccoglievo i frutti

e pescavo, io camminavo in giro

con il mio gruppo e vedevo le lucertole,

gli emu’ ed i canguri.

Il mio amico Mulwala

dipingeva in una caverna

il nostro eroe ancestrale,Bunjil

ed i suoi ‘dingo’. Mindeye,

il serpente dell’arcobaleno,

aiuto’ nella creazione

delle nostre montagne e degli alberi,

dei nostri fiori e delle vie di acqua.

Abitavamo nella nostra terra

aspettando il cambiamento del tempo.

Abitavamo con la nostra gente

sapendo che Madre Terra

un giorno ci avrebbe riportato

nel Mondo del Cielo dei nostri avi.

Vivevamo, amavamo,

io sono ora morto

cosi’ voi potete vedere

quale ‘kulin’* una volta

apparteneva alle terre

della Regione di Lake Mungo**.

* Gente

** Nord di Mildura, Victoria



Il fuoco degli aborigeni


Dicono che ‘Fuoco’ erano Alfa e Beta Centaura,

le due stelle lucenti lassu’ nel Mondo del Cielo

dove due giovani fratelli, Kanbi e Jitabidi,

vivevano in un campo vicino alla Stella del Sud.

Durante una carestia in quella parte dell’Universo,

tutti gli eroi celesti del Tempo dei Sogni cercarono

rifugio in diversi pianeti della Costellazione.Questo

e’ come Kanbi e Jitabidi arrivarono in Australia.

In questa terra di megafauna dove i diprotedoni

vivevono a lato dei grandi possum, emu e canguri,

i due nuovi arrivati fratelli trovarono il cibo

abbondante ed i loro accendini, alfa e beta, utili.

Un giorno durante una caccia i due accendini che erano

stati lasciati indietro nel campeggio diventarono molto

annoiati, cominciarono a rincorrersi e si accesero... e

causarono un incendio, forzando tutti gli animali fuori.

Potete solo immaginare quanto furono felici gli aborigini

quando i loro cacciatori uccisero le bestie con le frecce!

Kanbi e Jitabidi erano invece annoiati per la fine del gioco

e cosi’ mandarono Alfa e Beta subito indietro nel Cielo!

Oggi queste stelle lucenti accesero la mia fantasia,

ma per i ‘kulin’ della mia zona e tutti gli altri aborigeni, il fuoco

e’ fratello e sorella, e’ leggenda e simbolo sempre presente

nella Cultura: aiuta la caccia, la cucina, ballare e vivere!



La Storia


C'é l'ha chi la racconta.

C'é dentro chi se la racconta.

C'é anche chi e' riconosciuto.

C'é chi ha la simpatia degli altri,

chi ha realmente fatto qualcosa in piu'.

Chi ha semplicemente scritto

dei versi... a volte un'enciclopedia!

Ci sono poi i vari angoli

del prismo dei fatti.

C'é anche dentro

chi non ha fatto niente!

O chi ha immaginato troppo.

Percio' ivi dentro si trovano

anche le illusioni e le delusioni

di chi pensa d' aver fatto

ma in realta' non ha...

La Storia e' come

la si racconta

e chi la racconta.

La Storia e' importante

per gli importanti...

Pero' la Storia e' di tutti.



Bellezza incantevole…


e letteratura!

Arte, letteratura,

film, cassette,

video, DVD

danno a tutti

un senso della bellezza

della vita.

Gli umani provano

e progrediscono sulla gloria

di quel che c’e’.

Tutta questa informazione e

comunicazione offrono

avvicinanza, compagnia,

felicita’.

L’arte e la letteratura

non hanno prezzo!

Soltanto domandatelo

al mio tipografo!

The accidental writer by Tom Padula – 2008/9

It was February 1968 and I was sitting at one of the tables

on the first floor of the Baillieu Library at the University of

Melbourne, next to those steel shelves full of books. I looked up

across the room full of tables on the opposite side, with not

even a dozen students with their heads down. There she was,

a serious looking but beautiful young woman, who had barely

raised her head to think.

I thought that it would be interesting if I could just get up, go

over to the table and have a chat with her. I was in need of

conversation and perhaps female company… or rather

someone that I could hug… to make my university days more

interesting! I did not get up and walk across to that table

immediately. Rather, I wrote her a poem called ‘Curiosity.’ If I

could just come across to you with confidence, talk to you and

get to know you… a simple, straightforward poem, not even

very long, a page in fact.

So with my poem in hand, I walked across and asked her

to read my note. She did and we had a conversation. But I did

not see her after this ever again. The poem however remained

amongst my notes. I discovered the note by accident a few

weeks later. This made me think about the power of writing for

myself, because up to that point in my life I had written purely

for my teachers.

IX

Volume 2 English 2/9/09 10:41 AM Page 12

To think that writing would then become my companion, my

friend as time went by! Whenever I felt the urge to explain

something to myself or describe a sensation or even just to play

with words about a particular sentiment that I felt in my life at

the time. The notes and pieces of paper, sometimes even a

serviette, which I had used to note down something ended up

in my pockets or among my assignments. Occasionally I would

gather them and put them in an exercise book called Thoughts

and Reflections. Then again, months later I would look back at

what I had written and ponder about what all this really meant

to me.

It became important in my life to view what I had written

almost by ‘accident.’ Yes, I had become the serial accidental

writer. The amateur writer… the writer from within who would

occasionally just drop everything else that I was doing… to

continue this journey of self analysis and discovery. I found it

interesting reading what I had written. It was almost as if it was

someone else who was being moulded by this act of voluntary

‘involuntary’ writing.

So let me tell you were this writing has taken me over the

last forty years. This is how long it took me to finally put

together a book with my name on it, as author! But don’t be

fooled. I have not looked for a publisher. I decided to pay for

the publication myself. An act of self flagellation publishing or

is it rebellion? Or have I done it again? Have I become the

Accidental Author?

Tell me future reader of my works, if what I say gives you

something in return.

For having taken the time and given me the honour of your

company during moments of your own self discovery, become

part of this Association of Accidental Writers. Enjoy yourself!

X

Volume 2 English 2/9/09 10:41 AM Page 13

Before the beginning

Days earlier in the same Baillieu Library of the University of

Melbourne, when the lawn outside had not yet turned into a

carpark with planted lawn on top, I was looking through the

windows and admired the very welcoming environment I found

when I arrived in this country, Australia, only a few years

earlier. I was now enjoying this earthly paradise. God came to

mind after picking up a book by Nietzsche. He was saying that

God is dead. ‘How do I know the truth,’ I asked myself? How

does anyone know?

The seeds of inquiry can be planted in a young mind and

awaken so many thoughts, so many variations of the truth

about anything. In this atmosphere I sat down, took paper and

a pen from my bag… yes, the Library was still an open,

welcoming place and students were entrusted to do the right

thing! I began to write ‘The cry of a sceptic’ my first poem…

the reason why I called it a poem was because I felt something

came out in a non rational manner. I did not do any research

on this topic. I just wrote what I felt. What came out from

within… and it made sense!

So the need to pursue a particular line of thought, a

reflection about our existence or, more precisely, my own

existence, became an extension of me that came from within. I

felt I was imprisoned between the walls of ignorance of my

body. Was there some truth about humans having a soul? If the

soul was there, where did it come from?

Why are we born? Why do we live and what is the purpose

of dying? When mortality only produces ‘waste of effort’. How

can we make this world an earthly paradise? Why are there

conflicts, wars, destruction but also kindness, understanding,

friendship, construction? So many questions about so many

things! It would take a life-time or perhaps two to get to know

only a few of the answers.

XI

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Maybe that’s the beauty of writing. It’s like taking a journey

and, at the end of so many pages, you can end up in so many

different places or conclusions. A bit like life itself or culture,

where you can have totally different environments.

It was then that I decided that I definitely loved my new

village, this University ground, the holy grail of my young adult

life where much happens to you before you are released into

life itself: into relationships, the work environment, your

economic situation, a new family, children, trying to grapple

with realities big and small of a life in continual progression

and evolution.

Memories of earlier times

Already I could see the differences in places and time. I

remembered and felt vividly my childhood years… in that small

town in Italy… in Montemurro of the 1950’s… where my life

took the first steps… I also remembered ‘Moliterno’. The town

30 kms from Montemurro where I attended the ‘Scuola Media’

that introduced me to Latin and French, to History and Maths,

to all the other subjects taught in Secondary Schools. This was

my first real migration experience within my own Region, away

from my family.

Then I ended one migration period to experience a second

one… in Australia, to meet up with my father, to begin life in

another country which used English rather than Italian as a

national language! So much had changed… I reflected whilst

sitting in that chair in the Baillieu Library! I asked myself: ‘How

can I proceed…” So much had already changed and I was

only now 20 years old!

“How can I proceed without an appraisal of who I am?

How come I have had to learn another language?” The

answers to these questions occupied my being. It’s better to

look back now with the benefit of hindsight and try

XII

Volume 2 English 2/9/09 10:41 AM Page 15

to understand the tensions from within, the state of mind of… a

potentially confused individual who needed clarity for the way

ahead.

Did I have clarity? Of course not! I wanted to be a lawyer

without even knowing what this profession prepared you for in

the future. So I spent a lot of my time going over vocabulary

lists in order to learn English, and to understand the

complexities of expression. I was indeed attracted to literature,

but not passionately. I was attracted to much of my studies but

without that sense of purpose that makes a really top student. I

studied because I had to and I wanted to keep my place where

I was. I enjoyed those moments at University because of the

freedom that I had when I was not at lectures and tutorials or

my part time jobs!

With the need to meet other students, to make my presence

felt, to find some familiarity amongst so much that was new to

me, I began to frequent the Melbourne University Italian Club.

Soon afterwards I joined a theatrical group called La

Filodrammatica and became more involved with my part time

jobs in order to buy a car and maintain myself with my extra

expenses, even though I lived at home and only had a bus stop

ticket to pay for. But as everyone knows University life is not

cheap for someone who has to meet the peer expectations…

with smoking, lunch in the Cafeteria, the cappuccinos and pies

and chips… going out. The list of personal needs increased as

time went on… to be an adult requires some substance!

The end result of my socialization and part time employment

as a waiter did not have a real impact in my first year at Uni.

I passed all the four subjects and even managed an Honour in

Italian (expected!). This success without much trying actually

gave me two good outcomes … I received a Commonwealth

XIII

Volume 2 English 2/9/09 10:41 AM Page 16

Scholarship and the Law Faculty allowed me into first year Law.

I was a very happy individual. So I began 1969 with great

expectations… my aspiration to succeed would be sorely tested

in the year when Armstrong set foot on the Moon!

I performed reasonably well in all my written and

conversational classes in Italian and French. I also had Legal

Studies, Criminal Law and British History.

Loss and Regaining of Confidence

The University year began with great expectations. Finally I

was in the Law Faculty and I continued my language studies in

the Arts Faculty. The Commonwealth scholarship money began

to arrive. I felt absolutely on top of the world!

Within a few weeks of lectures and tutorials, I realized that

I needed to settle down to hard work if I wanted to succeed. I

did just that in part… but as the year wore on my circle of

friends grew, my involvement in La Filodrammatica took

valuable time from my studies. Money was needed to run my

car, to buy cigarettes and occasionally to go out… three, four,

five times a week! There was not much time to sleep.

So the studies began to suffer… with assignments given less

time than they should have received. In order to go dancing at

the Cavour Club, at the San Remo Ballroom, at the Hawthorn

Town Hall, plus the play rehearsals twice a week and the

Friday and Saturday nights working as a waiter at the dinner

dances and weddings at the San Remo Ballroom, Riviera Hall

and Little San Remo in North Melbourne; this busy life began

to take its toll.

I did try hard to maintain a balance and resolved to do

more near exam time, but it wasn’t to be! The calls to work as

a waiter became very repetitive, the rehearsals were time

consuming and social life was hectic. The boys and girls at the

Melbourne University began to congregate in the cafeteria to

play cards, billiards and talk! What a wonderful life! A life full

XIV

Volume 2 English 2/9/09 10:41 AM Page 17

of fun, joy, new experiences, new relationships or rather

chasing new relationships… because the girls at University

were pretty focused about what they wanted. The boys were no

match for them. One of the girls told me… “I came into the Law

Faculty to get myself a lawyer.” I resolved I wasn’t ready for

marriage to anyone! My father had married at thirty three! As

a result I also looked for company outside of my usual

University ambience!

The outcome of this year of great memories resulted in my

passing only one subject! Italian II. I did not even pass French

II, a subject which I loved! I had played so hard and had lost

my way so badly that I lost my place in the Law Faculty and

also the Commonwealth Scholarship. But I was earning more

money as a waiter! I was absolutely down in the dumps in

December 1969. I slowly recovered by beginning to write

regularly in my Thoughts and Reflections Exercise Book. I

analysed why I had failed and how I could regain my losses.

So in January 1970 I went to see the Administrator of the

Law Faculty and pleaded with him to let me do the year again!

He said that he couldn’t… the Legal Studies and Criminal Law

lectures did not want students who had failed in the

examinations to repeat the year. He offered some advice. “

Listen Tom, get your Arts Degree and then I’ll let you into the

Law Faculty again.” This he could do since you could study for

another degree without there being any restrictions under the

Post Graduate Study Scheme.

I enrolled in three arts subjects: Italian3, French 2(again)

and Australian History(2). 1970 was a good year… I curtailed

some of my social life, worked fewer hours closer to exam time,

but I was even more involved in the theatrical productions of the

Italian Drama Society... my skills of organization and

communication were increasing rapidly! I still met my friends

from the Law Faculty but I was the only one who had not been

able to get back into the Law Faculty!

XV

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As the year passed I became more determined to protect my

place at the University… as a result I handed in my assignments

on time and enjoyed settling down not only to the work but also

to my own writings… poetry, some philosophical reflections

and how to approach life in general. I even published a few

poems in the La Piazza Magazine of the Melbourne Italian

Students’ Club. The theatre involvement gave me an outlet for

self expression and improvement in the use of the spoken

language. The hesitancy of my first year English language use

had gone… fluency came with practice and extra studies. So I

passed the year… but this time there was no scholarship… and

I did go to see the Administrator of the Law Faculty again… but

he repeated the refrain “get your Arts Degree first and then I’ll

let you into the Law Faculty again.”

1971 arrived… I had finished Italian 3 Honours… so in

1972 I ended up with French(3) and Marketing in the

Commerce Department. So far I had Italian 1,2,3. (Honours),

French1 and 2, Philosophy1 Honours, British History(1) and

Australian History(2)… my French(3) Subject would complete

the Arts Degree requirements. Marketing, a commerce subject,

I studied out of personal interest since I was involved with the

Italian Drama Society. Here I remained as an actor and one of

the administrators for three years.

The end of 1971 saw me passing two subjects. During the

year I had gone to do some tutoring and teaching in Italian at

the Minerva Institute, a small private school in Swanston Street,

just down the road from Melbourne University. The money was

better than in waitering! At the end of that year I felt that at 23

years of age I was getting too old for Law and further studies.

A Diploma of Education course would help me get a job as a

teacher. Professor McCormick felt that was a good course of

action for me. He also wanted me to do further work in

History…

XVI

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I began 1972 at the Melbourne Teacher’s College, next

door to the University of Melbourne, with a view of completing

a teaching qualification in Languages (Italian and French) and

History. My involvement with the Italian Drama Society had

grown exponentially… I was the only one left in the Marketing

and Administration roles for the group… everyone else came

only to rehearse and be on stage. My work was appreciated

by my lecturers at the Melbourne Teachers College and by

Professor Colin McCormick at the University. I had begun to

feel more comfortable with the potential of this work, which

had been and was voluntary work.

In December 1972, I met my future wife Nella and in

February 1973 I began to teach at Thornbury High School

where I introduced the teaching of Italian. My colleague and

friend Sandro Martino was in Italy for the first half of that year.

He had been one of my teaching method teachers the previous

year at the same school where he taught French and History,

Needless to say with a new girlfriend and a new job, my

involvement with the Italian Drama Society began to wane and

it came to an abrupt end in early May 1973. By June of that

year I was engaged to Nella and we married on the 23rd of

December 1973.

In 1974 I enrolled at the University of Melbourne as an

Italian (4) Honours Student with a view of getting my

Preliminary Masters Degree. I joined the Victorian Association

of Teachers of Italian and became a Committee member. By the

end of that year Stefan Kasarik, Headmaster of the Saturday

School of Modern Languages (SSML), became Secretary of the

Victorian Association of Teachers of Italian (VATI). He took me

under his wing and in 1976, he became President of Vati and

I was the Secretary of the Association. He was a very

organized and capable administrator of this School which

included a number of centres across Melbourne. He was

responsible for me becoming the first Consultant of the

XVII

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Teaching of Italian in Victoria with the Education Department,

seconded to the Curriculum and Research Branch. He also

gave me the job as the first Italian Coordinator of the Saturday

School of Modern Languages.

In a few short years I had gone from theatre to education as

a marketing and practicing teacher of my subjects. In 1977 I

revised the Italian ALM text and workbook, an Audio Language

course for Harcourt Brace and Jovanovich, a New York based

Publishing House in Australia. I had also begun to teach at

Coburg High Evening School, conducted two workshops for

prospective primary and secondary school teachers at the

Melbourne State College, worked at Thornbury High School

and as the Italian Consultant for Victoria… I had become a dad

in 1974! The life of freedom had by now fully disappeared.

The next few years saw my very substantial contribution to

the teaching of Italian in this State for which the Governments

of Victoria and State Governments across Australia can truly be

proud. They led a charge in opening up the hearts and soul of

this great land to people from across the oceans … it would

take a few more decades to extend this also to the Indigenous

Australians. The commitment for a better and more humane

approach to people within their cultural and linguistic

backgrounds continues to this present day.

My work at the Curriculum and Research Branch, my

contacts with the Italian Cultural authorities and

representatives, my continued visits in schools and other

institutions and promotional work at the practical level in

schools and other institutions, together with the fact that I was

able to muster the energies of so many colleagues working in

classrooms and providing leadership to others, saw the

movement grow … with the resulting increases in the teaching

of Italian at the Secondary and Primary levels of Education.

XVIII

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In 1979 I had become a dad for the third time… I was also

the President of the Victorian Association of Teachers of Italian

and of the Federal Committee of Teachers of Italian working

closely with the Director of the Cultural Institute in Melbourne

and urging the authorities to further their links with the country

of origin in order to bring about a qualitative improvement in

the teaching of Italian and in the relationships between the two

countries.

What a journey in a decade! One which I have not

forgotten but which inspires me still today after forty years of

activity!

In the meantime my poetry output did not stop… I continued

to jot down ideas, write poems, try to connect reality with my

aspirations… to search for the truth, for fairness, for ways in

which we can share our knowledge and skills. It was an intense

period of love, commitment to ideals, working to improve my

lot and that of others, for the greater good of all. It was a fun

if at times perplexing emotional and practical journey in search

of my own identity in a duality and multiplicity of experience.

In all this time, the writing continued to serve me well… the

accidental writer had begun to appreciate the importance of

recording one’s own actions for one’s own benefit… and also

for others. The art of written communication is an important tool

to be kept and cherished.

The skills developed as the practice grew… I had to write

up newsletters, letters, lesson plans, prepare articles for

newspapers, give impromptu speeches, organize and

communicate what needed to be done in small and large group

situations. I also had to write reports, give my views about

certain issues… the art of writing for others leads you to

simplify the type of language you use. You realize that clarity

and the short, sharp message is valued in one’s relationship

with people from all walks of life, young and old.

XIX

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1979 was truly a momentous year for me as the

organization of the work of the Federal Committee of Teachers

of Italian became a part of its brief to expand and provide a

qualitative language service across Australia. These were the

times of the development of Radio and TV networks that would

revolutionize the cultural imprimata of this country.

Today Australia has enjoyed many decades of tolerance

and growth within Government policies of all political

persuasions… extreme views have not taken a hold despite a

number of movements aiming to polarize and cause prejudice

and racism. Maybe all that happened in Australia and

especially in Melbourne and Victoria was a premeditated

ideological push towards our acceptance of globalization as a

reality in our modern world.

When I travel these days… wherever I fly over different

continents and countries, I recognize in the nations below their

cultural contribution in my daily life. For this I am immensely

grateful. More so because our children have become truly

cosmopolitan and comfortable in their acceptance of others

and cultures different from their own. I am also grateful for the

fact that these same children are strong believers in their own

inherently diverse identity… recognizing the different flavours

of their moods, thoughts and emotions coming from different

geographical areas of their family history. There is no turning

back.

The dreams of my youth have been realized. I am content

with the fact that I feel that my working life has somehow

played a positive part in this development, in which all people

have the right to say:

“Planet Earth: you are my world.”

The Accidental Writer continues to stumble across more

poetry that accompanies him in his walks through the reality of

living. For now, enjoy these poems on Love, the Seasons and

Sentiments… Buona lettura!

Tom Padula – April 2009